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Tutte le informazioni, gli eventi e i concerti di sala assoli a Napoli (Napoli)

SALA ASSOLI
Vico Lungo Teatro Nuovo, 110, 80134 Napoli NA
Napoli (Napoli)

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Wakeupandream e Casa del Contemporaneo presentano

EPIFONIE
i suoni, l'incanto

23 marzo ore 21:30 Eric Chenaux (Canada / Constellation Records) 
evento fb 
20 aprile ore 21:30 Flavia Massimo (Italia / Audiobulb) + Radio Hito (Belgio / KRAAK)
8 maggio ore 21:30 Širom (Slovenia / tak:til, Glitterbeat Records)

a cura di Marco Stangherlin [ Wakeupandream ]

La Sala Assoli è in Vico Lungo Teatro Nuovo 110, Napoli
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ingresso ai singoli concerti: 14€ +dp, ecco i link:
23 marzo https://rb.gy/cx2xkm
20 aprile https://rb.gy/xrnllf
8 maggio https://rb.gy/rnw6nm
abbonamento a tutta la rassegna: 30€ +dp (fino ad esaurimento), ecco il link: https://rb.gy/wf8bjn
per informazioni 3454679142 (Sala Assoli)

https://www.casadelcontemporaneo.it/sala-assoli-teatro-napoli-quartieri-spagnoli-spettacoli/
www.wakeupandream.net
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Tre appuntamenti, nella suggestiva intimità della Sala Assoli, con musiche avventurose provenienti da varie parti del mondo. Un viaggio nel suono e nella sua capacità di rigenerarsi e sorprendere, di trasformare e mettere in connessione il fuori (l'ambiente in cui vibra, il qui e ora dello spazio performativo) e il dentro (l'interiorità, degli ascoltatori e degli artisti). 
Con Epifonie ci immergeremo in un oceano di suoni "inauditi" e "meravigliosi", capaci di aprire finestre sul possibile e di farci spostare altrove pur rimanendo fermi. 
Sul palco della sala dei Quartieri Spagnoli quattro artisti - con un percorso singolare e indifferenti a generi, etichette e mode - che fondono urgenza espressiva e spirito di ricerca e producono con la loro musica e nella loro musica un fantastico senso di spaesamento e slittamento spazio temporale.

Non potevamo che cominciare, dunque, con Eric Chenaux (23 marzo), cantante e chitarrista canadese che negli ultimi dieci anni ha rivoluzionato il mondo e il senso del songwriting.
I suoi dischi (usciti sulla mitica Constellation) affrontano la relazione tra struttura e improvvisazione, senza indulgere al virtuosismo ma con il giusto mix di talento, leggerezza e amore. Perché in fondo quelle di Chenaux sono canzoni d’amore, che lui interpreta con voce morbida, limpida e vellutata, mentre la chitarra si piega delicatamente, diverge e scompone. Ne risulta un unicum sonoro che apre a nozioni inedite di accompagnamento e canto e a forme non convenzionali di interplay timbrico e tonale. 

Eric Chenaux (© Sylvestre Nonique-Desvergnes)


Si prosegue il 20 aprile con un doppio concerto al femminile: il set strumentale di Flavia Massimo, violoncellista e sound designer abruzzese che nel suo ultimo disco, il notevole "Glitch", ha sviluppato uno stile personalissimo aumentando il violoncello con tecniche estese e innesti elettronici, che accolgono al proprio interno la possibilità e l'estetica dell'errore e dell'interferenza; a seguire il set per voce e casio di Radio Hito, moniker di Y.-My Zen Nguyen, compositrice, scrittrice e artista belga di origini italo-vietnamite che realizza una magica alchimia di tremori elettronici, minimalismo pianistico e parole (spesso prese a prestito da poeti la cui opera risuona fortemente in lei, come Octavio Paz e Alejandra Pizarnik), cantando quasi sempre in italiano con una voce lieve ma sicura, avvolgente e incantatoria. Un ibrido artistico, estetico e biografico meravigliosamente straniante e inafferrabile.

Flavia Massimo


Radio Hito (© Maxime_Brygo)

La conclusione della rassegna è affidata l'8 maggio a una delle band più chiacchierate del momento, il trio sloveno Širom. Suonano un folk "immaginario" o "proveniente da un universo parallelo" come amano dire loro stessi; o un "folk che sembra folk ma non lo è", come ha scritto qualcuno. D'altronde è già detto tutto nel loro nome: in sloveno širom significa "andare lontano" e "dappertutto" e questa ampiezza semantica rende bene l'idea di una musica in movimento, che intreccia e intercetta modi e influenze eterogenee, riportando la molteplicità a sintesi. Nel repertorio di Iztok Koren, Samo Kutin e Ana Kravanj trova espressione un corpo strumentale vastissimo che attinge alla tradizione (viola, ocarina, mizmar, ribab, daf, balafon, guembri, banjo, ghironda, liuto, tambura brač, carillon) e si arricchisce di oggetti sonori autocostruiti. Il loro sound è tuttavia minimalista e a suo modo “mistico”, muovendosi nella dialettica tra oscurità e luce, tra mistero e rivelazione. Le loro performance sono magnetiche e coinvolgono gli ascoltatori in un'esperienza rituale, potente e immersiva. 
Un concerto perfetto per la chiusura di Epifonie.

Širom (© Uroš Abram)
wakeupandream / sezione Napoli e Campania
info@wakeupandream.net
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