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MONATE COCKTAIL CLUB
Travedona-Monate (Varese)

Monate Cocktail Club Giovedì 10 Settembre ART Cocktail Sett09 Tibe ed il Monate Cocktail Club sono lieti di presentare l’evento che riapre il settembre dei laghi. In un’estate ritmica c’è ancora tempo per la contemplazione. Nella consueta formula dell’ART Cocktail che sa fondere convivio e ricerca culturale saranno presentati i percorsi artistici ed intellettuali di due diverse ma tangenti realtà del fare arte. Alle ore 19.00 inaugurazione dei “Corrotti”; alla presenza dell’artista sarà proposta la più recente personale di Luigi Ottani, fotografo modenese che riflette sul ruolo del caso e dell’errore nel percorso creativo. Dalle 21.30 gli spazi di Travedona Monate saranno avvolti nelle calde sonorità del violoncello di Zeno Gabaglio, instancabile vedetta delle più lontane frontiere del suono classico ed elettrico. Note Biografiche Luigi Ottani Fotografo pubblicista, si occupa di reportage. Alterna ricerche sui microcosmi emiliani a racconti fotografici che inseguono le realtà più drammatiche del mondo contemporaneo: la povertà del Sahel in Eritrea, la vita nei campi profughi Saharawi, il dopoguerra in Bosnia, la piaga della prostituzione minorile in Cambogia, lo Sri Lanka colpito dallo Tsunami, il dramma della convivenza israeliano-palestinese, la vita nella “zona morta” a Chernobyl, lo Hunan, regione natale di Mao. Con il volume “Niet Problema!” ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico edito nel 2006. Nel 2008 ha pubblicato i volumi “Fabbriche di Sassi”, “Io sono di Braida”, “Anziano – Anzi no”, “Eppure Soffia” e “Zonatempio”. Collabora con enti pubblici, organi istituzionali, agenzie di comunicazione ed importanti aziende emiliane. www.luigiottani.it Zeno Gabaglio Nato nel 1979 a Mendrisio (Svizzera) Zeno Gabaglio ha iniziato nel 1986 a giocare a calcio e un anno dopo a suonare il violoncello. Incomincia prestissimo a suonare con maggior intensità e consapevolezza, giungendo a diplomarsi presso il “Conservatorio di Lugano” e a perfezionarsi in diversi altri contesti (Musikakademie Basel, Académie Tibor Varga, Scuola di Musica di Fiesole). Riconosciuti come molto labili i dogmi dell’accademia musicale si è rifugiato nello studio della filosofia, laureandosi in estetica a Firenze con una tesi su formatività e improvvisazione. Nella sua attività musicale Zeno Gabaglio ha suonato in orchestre sinfoniche, in gruppi di glam-rock adolescenziale, ha realizzato musica per film, si è lasciato affascinare dalla musica etnica, ha improvvisato assieme a poeti e danzatori, ha suonato in teatro nei boschi e per strada. In vario modo il suo vivere musicale si è combinato con quello di Bugge Wesseltoft, Vinko Globokar, Sergio Givone, Frankie Hi NRG, Michel Godard, Teho Teardo, Garbo, Walter Fähndrich, Taisuke Yamashita, Xabier Iriondo, David Darling, Chiara Zocchi, Angelo Tonelli, Gianni Maroccolo, Marcello Sorce Keller, Tibe, Luigi Pareyson, Emmanuel Louis, Riccardo Zara, Tobia Botta, Ermanno Librasi e Fakhraddin Gafarov, Colléctif Rue du Nord, Tikino, Andrea Manzoni, Stradedelcinema. www.zenogabaglio.com www.myspace.com/gabaglio Introduzione alla mostra I Corrotti Per corruzione si intende sempre un processo degenerativo che si innesca a livello materiale, psichico o morale; mentre il caso rimane sempre insondabile in ogni sua accezione, positiva o negativa essa sia. Ma entrambi gli elementi si attivano solo attraverso l’azione di un terzo elemento comune: il tempo. Quindi la corruzione del caso è da intendersi come una sorta di mano invisibile che operando sull’asse del tempo ci offre qualcosa di “semplicemente altro” rispetto alla materia, o al principio di origine. Ciò che ci attende è semplicemente altro. Gli uomini e le cose, tutte, che li circondano sono uniti dallo stesso destino. Se il degenerare ritmico attraverso una corruzione “biologica” è fatto comunemente accettato, altrettanto non possiamo dire dell’imprevisto, dell’accidente, dell’incidente casuale. L’imprevisto non è materia di costruzione, non è oggetto di progettazione nè materia creativa, a volte diviene oggetto di riflessione; ma l’imprevisto, pure esistendo, semplicemente é. Quindi, seppure involontariamente, e a volte per sua assenza, il caso diviene elemento chiave di ogni risultato. A ben guardare il destino delle cose e quello degli uomini è davvero molto simile. Cosa accomuna i dermatoglifi di una mano alla superficie marmorea dei palazzi antichi che sfidano il tempo da centinaia di anni? La corruzione del caso; che in quanto tale non si manifesta mai nello stesso identico modo. Partendo da un incidente di percorso, con effetti professionalmente gravi, quale la cancellazione di un intero archivio hardware di fotografie, Ottani riunisce i files ed accetta l’immagine e i pixel superstiti come elemento autonomo e definitivo. E’ in questo passaggio che l’occhio del fotografo si confonde con l’intuizione dell’arte per dare vita ad una lettura solare e positiva che tende a ribaltare i destini delle cose. Vista da una certa angolazione, questa mostra ci offre, ovviamente, moltissimi riferimenti legati alle principali avanguardie artistiche del novecento; dalle solarizzazioni di Man Ray, ai cadaveri squisiti della poesia surrealista, fino al dripping out di Pollock, alla tecnica del cut- up di Burroughs, alle sperimentazioni di Mimmo Rotella. testo di Fabrizio Loschi Monate Cocktail Club via Montello, 8 Travedona-Monate 0332 977918 www.myspace.com/monatecocktailclub www.myspace.com/tibesuite per ulteriori informazioni luca labanca +39 340 3857718 luca@tibe.it

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