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Riccardo Sinigaglia & Mario De Leo “Lettera Cosmica”

Riccardo Sinigaglia è una delle grandi figure del minimalismo e della musica sperimentale italiana. Compositore assolutamente singolare, nel 1980, con Gabin Dabiré e Walter Maioli, ha co-fondato Futuro Antico - una delle collaborazioni più importanti mai emerse dal paese, per poi trascorrere la seconda metà del decennio collaborando con Francesco Paladino. e Pier Luigi Andreoni nel progetto altrettanto innovativo, The Doubling Riders. I suoi primi due lavori da solista, "Watertube Ringspiel" e "Riflessi", originariamente pubblicati rispettivamente nel 1985 e nell'86, e ristampati da Soave negli ultimi anni con grande successo, sono entrambi considerati gesti seminali nel distinto movimento italiano della musica minimale, considerato accanto ai capolavori realizzati da Luciano Cilio, Roberto Cacciapaglia, Giusto Pio, Franco Battiato, Prima Materia e Lino Capra Vaccina in quest'epoca.Nel 1981, mentre era ancora molto coinvolto nel Futuro Antico, Sinigaglia intraprese quella che è stata una delle sue collaborazioni creative più durature con l'artista visivo e musicista Mario De Leo. Come pittore, De Leo produceva opere ibride, intente a rivelare lo spiritualismo cosmico nascosto nei meandri dell'elettronica. Come musicista, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, aveva registrato e pubblicato due album - “Suonata Situazione” e “Zinnanna” – che hanno spinto i confini della canzone popolare ben oltre i limiti. Ha anche collaborato in particolare con Sinigaglia negli anni '80 su una serie di lavori di The Doubling Riders.È affascinante, dato il fatto che Sinigaglia e De Leo continuano a lavorare insieme fino ad oggi, nessuno dei loro quattro decenni di sforzi insieme ha visto la luce al di là delle esibizioni pubbliche, rendendo l’uscita di “Lettera Cosmica” di Black Sweat un evento storicamente importante. Composto da quattro brani prodotti e registrati nel 1981, l'album è un'escursione elettroacustica sconvolgente che rende il passaggio del tempo in suono, con ogni traccia che traccia una delle quattro stagioni, incorporando loop analogici, nastri preparati di archi e pianoforte, tempo e pitch shifts, filtraggio con EMS Synthi AKS e registratore a 4 tracce Teac 3340. In questa tavolozza di sonorità selvagge, De Leo aggiunge il proprio tocco marcatamente umano attraverso una chitarra fingerpied dal sapore mediterraneo e vocalizzazioni che attingono alle tradizioni del Sud Italia.
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