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MAURIZIO NANNUCCI “Sound Anthology”

Nato a Firenze, in Italia, nel 1939, dall'inizio degli anni '60 l'artista Maurizio Nannucci è stato all'avanguardia della creatività radicale, producendo un corpo di lavoro che abbraccia i campi della fotografia, video, installazioni al neon, installazione sonora, libri d'artista /edizioni e Poesia Concreta.Dopo la formazione sui media visivi presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze e Berlino, Maurizio Nannucci compie, negli anni '60, uno spostamento inaspettato verso la pratica sonora, frequentando corsi di musica elettronica, per poi unirsi al team dello Studio di Fonologia Musicale S2FM di Firenze. , producendo musica elettronica e informatica basata su algoritmi casuali della probabilità, che spesso incorporavano la voce umana come parte delle loro indagini. Durante gli anni '70, la pratica sonora di Nannucci si è spostata verso installazioni ed eventi sonori site specifici su larga scala, presentati in musei, gallerie e spazi pubblici, che si sono svolti in concomitanza con i suoi sforzi attraverso vari mezzi editoriali - il più delle volte servendo come veicolo per il lavoro di altri artisti - e Zona Radio, una stazione radio dedicata al lavoro sonoro degli artisti e alla musica sperimentale, nonché una pratica più ampia ed estesa che esplora la relazione tra arte, linguaggio e immagine, e tra luce-colore e spazio, attraverso i media di neon, fotografia, video, suono, edizioni e libri d'artista.“Sound Anthology”, la prima raccolta integrale incentrata sul lavoro di Nannucci nel campo del suono, comprende sedici brani creati tra il 1966 e il 2013, offrendo così la panoramica più ampia possibile della sua produzione, dai primi gesti a quelli creati dieci anni fa. . Curati da una mano opportunamente abile e interventista, nessuno è presentato in ordine cronologico, servendo come mezzo sottile per mostrare quanto Nannucci sia sempre stato in anticipo sui tempi. Ciò risulta immediatamente evidente dal dialogo tra i primi due lavori dell’album,"Found Sound One", del 1995, e "Music Number Nine", creato nel 1969. Non solo sono entrambi del tutto senza tempo - essendo entrambi opere concrete straordinariamente astratte che incorporano rumori disparati e la voce umana - ma funzionano in perfetta armonia insieme.Man mano che la collezione avanza, ci vengono presentate non meno di nove opere di Nannucci degli anni '60 - attingendo fortemente dal lavoro che incorpora la voce umana allo Studio di Fonologia Musicale S2FM di Firenze - una degli anni '70, creata appena prima del suo trasferimento. verso metodi di presentazione di lavoro su scala più ampia, uno ciascuno degli anni '80 e '90 e una manciata creata durante gli anni 2000 e 2010. Spaziando da emozionanti collage ritagliati che fondono i confini tra poesia sonora e musica concreta, intrisi di umorismo e rigore allo stesso modo, a gesti più espliciti di rumore astratto, realizzati con materiale sonoro trovato da una fonte originale spesso irraggiungibile, ogni passo del percorso l'artista taglia un percorso che è davanti alla curva e lascia l'ascoltatore con il fiato sospeso.
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