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KATIE GATELY 'Loom'

Dopo i remix per Björk e Zola Jesus, la co-produzione di 'Soil' per serpentwithfeet e il suo album di debutto 'Color' (Tri Angle, 2016), la musicista sperimentale originaria di Brooklyn approda alla Houndstooth, etichetta discografica del Fabric di Londra, e pubblica un album dedicato alla madre, scomparsa nel 2018: 'La voce di mia madre è in questo disco, la sua foto nelle note di copertina. Questo disco è per lei', dice Katie. Alla madre era stata diagnosticata una rara forma di cancro e al momento della diagnosi Katie stava per completare un album completamente diverso, ma 'non aveva più senso finire quel disco'. Tornata a Brooklyn nella casa di famiglia, decise di rifarlo partendo da 'Bracer', il brano preferito di sua madre. Il risultato è un disco alimentato più dal cuore che dalla mente, ricco e dalla voce acuta. I testi di 'Loom' sono radicati negli eventi che la musicista stava vivendo ma descrivono personificazioni e sentimenti astratti. In 'Flow' è come se parlasse la madre, in 'Allay' la malattia e in 'Tower' la medicina: 'Hanno un tono più scuro ma vedo la bellezza in questo', spiega. 'Waltz' e 'Bracer' sono per lei come un fratello e una sorella: 'Rappresentano la stesso stato d'animo, parlano di quando si è disorientati e sul trovare rifugio in una sostanza - ho usato il whisky', mentre i tre interludi, 'Ritual', 'Rite' e 'Rest' sono un trittico che scolpisce la luce e lo spazio per respirare, talvolta sintetizzando suoni come esalazioni, tra la densità di altre tracce. Mentre il precedente 'Color' flirtava con ritmi spezzati e umori pop coloratissimi, 'Loom' rivela invece trame crepuscolari, con la voce della Gately più presente e stratificata su un pattern che trova radici nella sua formazione di sound designer applicata al cinema. 'Loom' contiene anche frammenti sonori di varia natura, scelti per il loro potere associativo, come urla di pavoni, scuotimento di bottiglie di pillole e la registrazione di terremoti, a indicare quanto il dolore sia simile al cambiamento della terra. 'Sentivo come se il mio mondo fosse stato scosso, stavo perdendo la persona che mi aveva creato e mi sembrava il momento opportuno per usare il suono dei terremoti'.
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