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ARTHUR PETRONIO “Arthur Petronio”

Nato in Svizzera, Arthur Pétronio (1897-1983) visse in Belgio e nei Paesi Bassi tra il 1910 e il 1924, prima di trasferirsi in Francia, dove trascorse il resto della sua vita. Considerato un virtuoso del violino, studiò con il maestro violinista Eugène Ysaÿe e suonò il violino solista per il re belga Leopoldo II all'età di 9 anni, prima di essere attratto dalle idee visionarie e d'avanguardia del Gesamtkunstwerk - 'opera totale'. dell'arte' - in età abbastanza giovane. Amico di alcuni dei grandi luminari della pratica creativa dell'inizio del XX secolo - Kandinsky, Mondrian, Cocteau e Picasso - nel 1919, attingendo all'influenza dei futuristi italiani, Pétronio aveva sviluppato il suo concetto radicale di ciò che chiamava "Verbofonia". , un metodo compositivo che integra la poesia sonora/voce umana con la strumentazione acustica, sia nelle partiture che nelle esecuzioni dal vivo. Pétronio ha lavorato con numerosi mezzi nel corso della sua vita, creando dipinti, pubblicato diversi giornali d'avanguardia e libri di poesie con la partecipazione di artisti affini e ha scritto una serie di spartiti per strumenti solisti, piccoli ensemble, opere orchestrali e opere liriche. . Sebbene radicale e rivoluzionario in ogni fase del suo percorso, fu senza dubbio l'incontro con Henri Chopin nel 1950 a spingere il suo lavoro verso il suo apice più innovativo, estendendo le sue idee musicali con nuove possibilità di composizione su nastro. È questo lavoro che caratterizza il suo unico LP, originariamente pubblicato da Igloo nel 1979, e ora ristampato da Metaphon per la prima volta. Con l'eccezione di un piccolo numero di compilation - la leggendaria antologia “Poesia Sonora” e “Futura: Poesia Sonora” di Cramps – è l'unico luogo in cui è possibile incontrare il lavoro degli artisti.L'LP omonimo di Pétronio comprende quattro opere dalla forma ragionevolmente lunga - "Tellurgie", "Nouvelle Innocence", "Cosmosmose" e "Sortileges" - che si collocano in una singolare congiunzione di musique concrète, musica elettroacustica e poesia sonora, culminando come quello che potrebbe essere considerata la realizzazione più completa delle idee di “Verbofonia” che il compositore aveva sviluppato sessant'anni prima nel secondo decennio del XX secolo. Ogni pezzo offre un corpo contorto di suono vibrante, proveniente da numerose fonti sonore acustiche e possibilmente elettroniche, che sono intrecciate dagli interventi delle vocalizzazioni di Pétronio, così come dalle voci di diverse lettrici/interpreti, che contribuiscono al senso ampliato di teatralità dell'album.Sentendoci tanto caotico quanto ordinato, per tutta la lunghezza dell'LP siamo immersi in una molteplicità di significati fugaci, attingendo alla dualità della chiarezza delle voci e alla pesante astrazione della struttura totale di ogni opera. Spesso sorprendentemente ritmici nella loro totalità, all'interno di ogni pezzo Pétronio tocca abilmente
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