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SMOKE THE BEES - Garrincha - Ep

Già il nome mi attizza. E' vero: non bisogna giudicare un libro dalla copertina pero' a volte il nome di una band può essere sintomatico della forza inventiva o dell'arte compositiva che sta poi ai musicisti dimostrare di possedere o meno. Altre volte invece nomi insignificanti nascono dietro dischi incredibili. Stop alla filosofia spicciola e veniamo a noi. Smoke The Bees ovvero sia "affumicare le api": tre talentuosi ed evoluti ragazzi provenienti dalla Torino alternativa che ci sfornano questo debutto dal titolo "Garrincha", un EP di sei tracks sin troppo maturo visto la giovane età del trio. Dopo l'alquanto storta temporalmente e saggia "Yonder", parte la godibilissima intro della chitarra della seguente title-track. Grande brano. I giovani qua presenti sanno molto bene quello che vogliono ottenere da questo sporco lavoro. Pronuncia perfetta, esecuzioni più che buone, spunti compositivi da ampliare ma sicuramente molto interessanti ed infine un sound scarno e asciutto che dà una discreta linearità a tutto il lavoro. Con la successiva "Wrong" il tasso di groove della sezione ritmica si alza notevolmente, cosi come un po' tutto il pathos generale dell'EP. Molto incoraggiante anche la performance canora di Lorenzo Rando, a metà strada (o almeno per le mie stanche cellule sensoriali) tra un non troppo esaltato Tom Meighan dei Kasabian, un Brian Molko dei Placebo nei suoi lunedì più introspettivi e un Pete Doherty steso sul divano, di ritorno dall'ennesimo centro di riabilitazione. Credo, anzi sono certo, che l'idea complessiva del progetto Smoke The Bees abbia origini molto più lontane e nord europee di quello che ci possa sembrare ad un primo, fugace assaggio: elementi della scena islandese ma anche echi di radioheadiano spessore gettati un po' ovunque. Mi pervade per tutto l'ascolto un senso di duplice anima di fondo, una sorta di dicotomia emozionale che non cessa per tutta la durata dei sei brani: atmosfere sonore glaciali sposano attacchi ad una diretta sessualità feromonica pre-primaverile. Della serie distacco e passione, non provare ad indovinare ciò che verrà. Misteriosi quanto basta, nessuna forzatura, non uscirei mai con voi di sabato, ragazzi. Si parte da una doppia malto e chissà dove si svolta. No. D'un tratto ecco una melodia che conquista davvero, quella di "The Mule": sarà per l'aria sbarazzina espressa, sarà per il mood frammisto ad un testo notevolmente sagace... non so..tant'è che questo è il brano più pregnante, forse anche quello più "impacchettato", a mo' di radio-single. Da ape regina per intenderci. Smoke The Bees: parola d'ordine differenziarsi, fuggire l'omologazione quotidiana culturalemusicale- emotiva che distrugge l'individuo. Smoke The Bees: cambi di temperatura in brevi attimi prodotti da eclettici cervelli in fase di espansione. Il Viaggio e' cominciato da poco: da vedere assolutamente live adesso che sprizzano energia e non tra vent'anni quando saranno probabilmente famosi, ma anche forse ricchi e di conseguenza più debosciati! https://soundcloud.com /smokethebees/sets/ga rrincha-ep h t t p s : / /www. f a c e - book.com/smokethebees
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