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Deviazioni - Intervista ai: Cineteca Meccanica

Deviazioni - Intervista ai: Cineteca Meccanica Testo di: Alex Daniele e Monica Calanni Rindina Foto di: Emanuela Zini Intervista ai: Cineteca Line up: Davide “Kobra” De Santis (voce, effetti) e Alessandro Ruberto (elettronica, synth, tastiere) FB: https://www.facebook.com/CinetecaMeccanica Info & booking: kobra.desa@gmail.com Com’è strano vedere Milano dall’alto delle guglie, non c’è più la nebbia…ci vorrebbe più nebbia”. Così Cineteca Meccanica (duo wave formatosi nel 2009 dall’incontro tra il cantante Davide De Santis e il tastierista Alessandro Ruberto) descrive la sua città che sta morendo tra i dehors del finto benessere e dell’indifferenza. In “Deviazioni” (il loro cd pubblicato nel 2011), i Cineteca Meccanica sono davvero bravi ad indorare i loro testi, avvelenati e disillusi in pieno spirito punk, con un pop elettronico schietto e ritmato. Un approccio, quello con cui Davide ed Alex denunciano a squarciagola il proprio malessere, che costruisce (come scopriremo in questa intervista) un ponte simbolico tra la loro città e la Berlino della neue-deutsche-welle. Davide, Alex, benvenuti! Se il nome di Davide “Kobra” De Santis è già apparso altre volte sulla nostra rivista (parlando di Der Blaue Reiter, U-Bahn Enfants, 2+2=5), questa è invece la prima volta che incontriamo Alessandro Ruberto. Iniziamo dunque da te la nostra intervista. Alex, presentati ai nostri lettori e raccontaci anche qualcosa delle tue precedenti esperienze musicali. Alex: Ho iniziato a suonare punk al basso e abbiamo organizzato il primo concerto del genere al Leoncavallo…il primo Leoncavallo, quello sgomberato. Allora suonavo negli Scunt, con noi c’erano i Tribal Bops e i Funebris Soavitas, suonavamo da cani ma non ci importava. L’impostazione punk, negli arrangiamenti, mi è rimasta. Anche ora che suono le master keyboard. Più recentemente ho iniziato il progetto e fatto un cd con Valis, (elettronica sperimentale) campionando frasi e discorsi di film e personaggi famosi come Carmelo Bene, Orson Wells, Marilyn Monroe etc, e ora… Cineteca Meccanica. I Cineteca Meccanica nascono nel 2009 e, nel giro di un paio d’anni, è uscito “Deviazioni”, il vostro album di debutto. Dato che sono trascorsi già un altro paio di anni da quella pubblicazione vi va, diciamo “col senno di poi”, di dirci qual è il vostro attuale parere su “Deviazioni”? C’è qualcosa che oggi avreste cambiato? Qualcosa che non rifareste o fareste in maniera diversa? Cineteca Meccanica: Forse svuoteremmo qualche traccia rendendo l’arrangiamento meno sofisticato e più aggressivo e snello ma non cambieremmo nulla sull’intenzione e sulle tematiche trattate. In alcune canzoni di “Deviazioni”, come quella che da il titolo all’album, ho notato un certo contrasto (assolutamente voluto) tra la ritmica quasi dance delle musiche e la spigolosità dei temi affrontati dai testi. Musiche orecchiabili e testi scomodi: un’attitudine “molto punk” direi… No? Raccontatemi qualcosa di più su questa curiosa combinazione di intenti… Cineteca Meccanica: Questa è proprio la caratterista del nostro stile e di questo album, quella innanzitutto di evitare la convenzionalità pur facendo musica semplice e di farla un po’ con lo spirito ’80 che era degli Smiths, canzoni anche orecchiabili ma con testi non banali. Diciamo che ci piace il fatto che si possa cantare sotto la doccia qualcosa di impegnato e a volte pesante. Inoltre è quasi in contro tendenza con la musica alternativa; ascoltando le nuove band sembra che ci sia qualcosa di forzatamente casuale e “rumoristicamente” fastidioso, cosa che oramai è diventata una moda. Spesso chi non sa suonare spaccia cose fatte a caso per musica industrial impegnata, forzando improbabili contaminazioni di classica e jazz non avendo il background per farlo, poi vai a vedere FM-Einheit da solo e capisci la differenza tra gli improvvisatori e i professionisti. Girovagando qua e là per il web e per le riviste (sono una persona sempre molto curiosa di leggere anche i pareri altrui) ho notato che moltissime persone hanno tracciato linee parallele tra Cineteca Meccanica e alcuni gruppi new-wave della vecchia guardia italiana (come ad esempio Krisma e Gaznevada). Voi cosa ne pensate? Nella musica di Cineteca Meccanica c’è davvero qualcosa di quell’onda musicale? Cineteca Meccanica: Assolutamente! Forse dei Krisma non proprio ma sicuramente dei CCCP e i primi Decibel; con il prossimo album cercheremo di fare un’elettronica ancora più spinta verso il rock’n’roll e il punk. Ci sentiamo vicini ai CCCP per l’attitudine, ai Decibel come arrangiamenti. È un’elettronica in spirito punk. Speriamo che non ci associno a Camerini… Comunque crediamo che per molti aspetti, soprattutto per i testi, l’impronta sia solo dei Cineteca Meccanica. Garbo, vuoi perché è uno dei pochi artisti new-wave italiani per il quale continuo ad avere rispetto, vuoi perché i vostri versi dedicati a Berlino in “Continuo Ad Urlare” mi hanno suggerito il ricordo della grande “A Berlino… Va Bene”, credo rimanga comunque una fonte d’ispirazione importante per il vostro modo di comunicare all’ascoltatore. Mi sbaglio? Un esempio di questa influenza potrebbe secondo me essere “A Sangue Freddo” … Davide: Mah, personalmente non ho mai considerato Garbo un esponente della new-wave, magari Alex ha un altro parere e lo aggiungerà sotto, dato che si tratta solo di uno o due dischi che si possono ricondurre a quel filone. Che poi, chi non faceva new-wave nell’83 dato che era di moda tra le etichette, per poi andare nel ‘85 al festival nazional popolare? Alex: A me Garbo piace un casino, è bravo davvero, qualunque genere faccia… siamo influenzati da tutta la musica di fine anni ’70 anni e degli anni ’80, emerge spesso dai brani che facciamo e sento i più disparati pareri riguardo le influenze anche di una stessa canzone! CM è un concentrato di quel periodo musicale, riletto in chiave odierna, ma senza alcuna premeditazione… le canzoni vengono spontaneamente, senza voler seguire uno stereotipo. “A Sangue Freddo” ha un testo tra i migliori del cd, si amalgamano influenze musicali solenni di John Foxx o Gary Numan e qualcosa di … Faust’o?!? No, di Garbo non ci sento niente… ma come vedi, ogni ascoltatore esprime un parere diverso, ed  è un’ottima cosa il fatto di non essere simili o cloni di band note. Davide, cosa ti è rimasto delle tue precedenti esperienze musicali con Maschere, Der Blaue Reiter e U-Bahn Enfants? Cosa hai imparato da quelle esperienze musicali? Possibilità di rivederti in azione con i 2+2=5? Davide: Niente! Solo mal di fegato e dipendenze: pagina chiusa! Con i 2+2=5…mi piacerebbe: sono solo un ospite sempre disponibile se invitato. Risale a poco tempo fa la pubblicazione della canzone “Magazzini Criminali”, sull’ultimo album degli Stardom. Come è nata questa collaborazione? Ritengo “Danze Illiberali” uno dei prodotti rock-wave italici più riusciti dell’ultima ondata. Li trovo molto individuali, critici, incuranti di quello che vorrebbe il grande pubblico italiano… Sì, mi piacciono. Voi cosa ne pensate della loro musica? Altri gruppi orbitanti attorno all’area alternativa milanese che consigliereste ai lettori? Davide: Gli Stardom sono amici e ci siamo divertiti in questa collaborazione, io li difenderò sempre perché sono indipendenti, cercano di fare musica in modo anche originale rispetto allo standard, li unisce un’amicizia solida e soprattutto si divertono quando suonano, cosa molto rara. Altri gruppi milanesi? Boh io ascolto solo gruppi che sono spariti. Però Italiani al momento mi piacciono molto gli Stenka Razin, che hanno suonato con noi in una data milanese e li consiglio caldamente per i testi in italiano mai banali e una certa miscela di synth analogici e bassi dance. Vediamo Alex cosa consiglia. Alex: Caspita! Milanesi niente… Conosco le romane Winter Severity Index che sono brave, molto 80’s. A che punto è il materiale nuovo a cui state lavorando? Quali differenze rispetto le canzoni di “Deviazioni”? A quando il secondo album di Cineteca Meccanica? Cineteca Meccanica: Abbiamo registrato quattro canzoni per un promo che uscirà in Russia a settembre/ottobre, ed è in stampa il nuovo abum Cinetica, uscirà per Novembre e avrà sonorità più rock’n’roll e meno dance con la presenza di un chitarrista Marco Livecchi. Definite i Cineteca Meccanica con un verso estrapolato da una canzone di “Deviazioni”. Cineteca Meccanica: “Com’è strano vedere Milano dall’alto delle guglie, non c’è più la nebbia ci vorrebbe più nebbia”. Davide, Alessandro, vi ringraziamo per questa intervista. L’ultima domanda è di nuovo per Alex… Da tempo sei uno dei dj resident dello Shelter di Colturano, nel bene e nel male “il dark-club più vecchio della nostra penisola”. Quali cambiamenti di gusto, inversioni di tendenze, etc, hai notato nel nuovo pubblico che frequenta queste serate? È solo tutta voglia di apparire oppure no? Alex: Credo che la voglia di apparire, derivante dagli anni ’80 e dalla cultura reaganiana e thatcheriana che tanti danni ha portato e porta al mondo, come possiamo vedere in questo periodo di crisi del sistema neoliberista, non sia la principale caratteristica dello Shelter attuale, che è frequentato da persone che vogliono solo ascoltare e ballare musica alternativa, con sonorità dark, elettroniche, new wave, (ed incredibilmente anche in questi ultimi anni escono buoni gruppi, come KVB, Trust, Selofan). Insomma lo Shelter è davvero un club underground, in ogni senso, dove si balla buona musica e in cui l’abito nero è sempre quello più gradito. a cura di: Monica Calanni Rindina Facebook: https://www.facebook.com/mamolifestyle
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