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LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA VS IL GARAGE...

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA VS IL GARAGE ERMETICO Per ora noi la chiameremo felicità VS Pugni nell'aria La tempesta Dischi VS Fumaio Records/Satellite Records 2010 VS 2010 Dicono le stesse cose, suonano lo stesso genere, publicano entrambi il loro secondo album nel 2010. Vasco Brondi apprezzerebbe moltissimo Il garage ermetico. Non credo proprio che la relazione sia reciproca. In compenso Il garage ermetico ama molto i Tre allegri ragazzi morti, anche loro La Tempesta Dischi. In un certo senso molto lato si apprezzano a vicenda. Cuori neri, cieli che arrivano ai soffitti, finestre di palazzi indifferenti, alberghi appena costruiti coprono i tramonti, transenne tra le costole, sfighe varie, complessi adolescenziali variegati al cioccolato, merdume assortito, catastrofismi freschi, ottimismo a badilate e joie de vivre! Cuocere il tutto per circa 40 min a musica lenta, quattro schitarrate, riverberi e delay che fanno squit squit ogni tanto... ed ecco il nuovo album di Vasco Brodi. Ma non è colpa sua. Lui mica lo voleva fare un secondo album. E infatti non l'ha fatto. Hanno iniziato a diffondere a sua insaputa Per ora noi la chiameremo felicità come secondo LP... ma invece è la seconda parte (quella brutta) del primo album, al tempo eliminata causa buon gusto. Quindi non è colpa sua. Ok. E se anche fosse lui l'artefice di questa inutilità non è che ce ne freghi molto. Disco assolutamente imperdibile... ovviamente quello de Il garage ermetico. La differenza fondamentale tra l'ultimo disco de Il garage e La centrale, a parte che il primo è molto molto bello e il secondo molto molto inutile, è che Vasco Brondi nomina Pasolini senza sapere di che sta parlando, Daniele Suardi invece non ne parla proprio. Chissene di Pasolini... meglio nominare John Cassavetes... che conosciamo io, lui, e altri due miei amici stronzi come noi. Questo significa essere veri finti intelletuali di sinistra! Ad ogni modo. Continuiamo con le analogie tra i due gruppi e i due album. Lo scopo di tutto ciò è farvi capire una cosa non proprio da poco: se vi piace Vasco Brondi non dovete ascoltare Il garage ermetico... in caso contrario vi renderete conto d'aver speso molto molto male i vostri soldi acquistando Per ora noi la chiameremo felicità e non Pugni nell'aria. Siete avvertiti. L'amore ai tempi degli scioperi dei metalmeccanici VS La classe operaia va al Bolgia, il primo del ferrarese, il secondo dei romani (Il garage ermetico non è di Roma, ma meglio dir così... sono un po' stufo di leggere righe di stupore sul fatto che un gruppo così bravo provenga da una città così sfigata come quella che non vi nominerò... che poi a me piace pure, tra l'altro...). Entrambe rielaborazioni di titoli famosi: L'amore al tempo del colera e La classe operaia va in paradiso. Entrambe con operai e metalmeccanici c'entrano poco. Questa analogia non è indicativa di nulla. Era solo per dire... Altra cosa in comune è l'apprezzamento per litografie, serigrafie, chine ecc... in b/n tendenzialmente lugubri e di taglio fumettistico... le copertine si somigliano molto, almeno nelle intenzioni. Entrambe sono molto belle, colorata quella della Centrale, b/n il Garage. Quando scarico i dischi da internet mi piace avere anche le copertine. Dimenticavo l'analogia più importante... garage/centrale elettrica... qui non c'è molto da dire. Forse non c'è neppure alcuna analogia. Bo. Pugni nell'aria. Bellissimo. Anzitutto è un EP. La cosa mi piace e mi soddisfa molto. EP in questo caso significa un LP corto, 4 brani in tutto, coerenti, ben legati... insomma, un vero e proprio progetto musicale. Forse i brani sono 4 perchè soldi per pagarsi ulteriori registrazioni non ne avevano... o forse sono pigri e hanno pensato che 4 brani fossero più che sufficienti... non lo so. Di questi tempi non è certo la quantità di musica che occorre o che fa la differenza, meglio pochi solchi ma ben scolpiti, che si incidono ripetitivamente nella cervello e nel fegato che una brodaglia di 20 canzoni un po' tutte uguali e per la maggior parte di superflue. Oltre a testi splendidi e a partiture ben scritte ciò che colpisce è una curiosa scelta artistica fatta in fase di post produzione che rende questo lavoro assolutamente unico. Ciò che potrebbe sembrare un errore o una scarsa qualità della registrazione è in verità una scelta ponderata: tutto ciò che riguarda la linea melodica dei brani è soffocata dall'intensità del volume degli arrangiamenti. In altre parole: gli effetti di contorno che di solito sono di riempimento o di abbellimento (vedi appunto Le luci della centrale elettrica) qui sovrastano di volume la voce e di conseguenza la linea melodica dei brani, ovviamente non al punto in cui nemmeno si distinguono le parole, quelle restano ancora perfettamente comprensibili, ma si richiede comunque uno sforzo e un'attenzione in più. Questo sempre ammesso che si abbia volglia di ascoltare i testi. Forse è proprio questa l'idea... Parlare a chi vuole ascoltare e offrire una scusa a chi non vuol sentire. L'effetto è molto molto strano e lascia in chi ascolta una sensazione che va ben al di là delle aspettative degli autori del disco. Nonostante tutto la pace sociale non sarà turbata da quanto espresso in questo breve articolo: Vasco Brondi continuerà a fare mille concerti a mille euro a botta (non so quale sia il suo cachet... è una cifra assolutamente a caso...) e Il garage ermetico i suoi tre concerti all'anno di cui uno nella cantina di casa mia. Almeno gli altri due spero a casa loro che la mia è già abbastanza incasinata. Suggerisco alla Tempesta di lasciar perdere la Centrale e di ascoltarsi il Garage. Ciao.
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