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JOE GALULLO - LENINGRAD COWBOYS GO TO AMERICA

LENINGRAD COWBOYS GO TO AMERICA 25 anni dal primo disco di Joe Galullo "It's my life" Quando lumache e BMW giravano assieme -Joe potrebbe essere uno degli attori di "stalingrad cowboys go to america"..- così mi ha detto Roberto Bartoli mentre mi raccontava i ricordi di quel periodo assieme e le belle emozioni delle registrazioni del disco con Joe. Ma chi è Joe? Bè di certo non è di leningrado ma di sicuro è un cowboy e ad alcuni dice di essere stato in america. Nel lontano 1981 Joe però tornava dall'inghilterra e in generale da un pò tutta l'europa dove aveva vagabondato suonando agli angoli delle strade per 9 anni. Tornato in patria e stabilitosi a Bologna, città di fervente scena blues, dopo un concerto al Circolo Pavese incontra Red Costa. Al momento dell'incontro Joe era un musicista promettente e sincero, con una BMW senza bollo e assicurazione( che attirava l'invidia degli altri musicisti) e un allevamento di lumache che nei momenti di magra assieme alla cicoria bollita e all'aglio gli facevano da pranzo e cena.Tutti dovremmo avere un allevamento di lumache per i momenti difficili...Tornando all'incontro, trai due si crea un forte legame che porta Red a produrre nel 1986 il primo disco di Joe dal titolo "It's my life" (prima di Bon Jovi). Disco che vede tutte composizioni proprie tranne il brano di sam cooke "bring it on home to me" e musicisti del calibro di James Tompson al Sax,flauto e tastiere( tra l'altro in una delle sue prime incisioni in italia e soprattutto in ottima forma), Roberto Bartoli al contrabbasso e Lele Barbieri alla batteria.Il disco all'epoca ebbe un grande successo nella scena blues italiana e permise a Joe di calcare i palchi di Pistoia blues festival,Porretta soul, Bologna blues festival e tanti altri. Insomma era partita la Galullo mania e tutti volevano un allevamento di lumache, un giubotto di pelle anche in estate e degli stivali a punta. Persino Toffoletti rimase colpito da Joe e gli confessò che l'avrebbe prodotto lui stesso.Sono passati 25 e un giorno frugando,come spesso accade, tra gli LP nello scantinato di Calboli Dischi a forlì mi sono trovato tra le mani questo disco con in copertina Joe nella savana.Se apprezzate la sincerità e i musicisti che se la vivono è un disco che suona ancora oggi alla grande.Si avverte nel disco una ricerca personale del suono e dello sviluppo delle composizioni, "un blues progressivo" come dice Joe. Insomma 61 anni ancora in pista.
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