Un disco che crea atmosfera. Molto curato. Interamente strumentale, e suonato con competenza come ci si aspetta da musicisti come niccolò Cattaneo (hammond), luca meneghello (chitarra) ed Eugenio mori (batteria). Il genere di disco dove le parole si sprecano sempre. Il genere di lavoro che si autopromuove da sé, perché intrinsecamente capace di trasmettere sensazioni. I tre artisti creano musica per il piacere di suonarla sondando con una originale formazione jazz lo spirito del bebop passando per il progressive, il free jazz e composizioni originali orecchiabili e accattivanti. La batteria sempre soffusa, l’hammond al limite dell’onirico e la chitarra a fraseggiare il sound… riescono a creare un microcosmo di fantasia esotica, ci parlano di serate estive, di appuntamenti con una lei dalla pelle ramata, bella e avvenente, e il resto è poesia. Che crea e continuamente si ricrea. Angelo Rizzi
Pubblicato il 01/01/90