THE LAST DANCE / Once Beautiful L'insostenibile scorrere del tempo Rieccoli i The Last Dance con la loro capacità di creare un suono che sia goth e allo stesso tempo non si nasconda nelle pieghe del tempo. Preso atto che le lancette scorrono e che non ci si può ancorare ostinati al passato, il romanticismo dolente degli americani si arricchisce convinto di basi elettroniche e si rende contemporaneamente appetibile. Non c'è che dire: 'Once Beautiful' è davvero un buon lavoro. Avvolgente e sofferto. Sin dall'iniziale 'Distantly' si capisce quali siano le coordinate dell'album: basi pulsanti ma mai eccessive, chitarre goth rock e la sensazione che loro siano riusciti dove i Clan of Xymox si sono impantanati. Discorso simile anche per 'Once Beautiful' che nello stile ricorda qualcosa dei London After Midnight, e complimenti vivissimi per la sofferta 'December', un lento e tristissimo addio. C'è da segnalare anche la collaborazione con Tina Root delle Switchblade Symphony in 'Wish Me Closer', soltanto discreta, ed è da citare almeno la presenza di Stevyn Grey dei Frankestein. L'asse a volte si sposta maggiormente sul versante rock, 'Together Alone', e a tratti diviene minaccioso come in 'Secrets'. A sigillare l'album ci pensa la conclusiva 'Become Forever' che chiude le danze lasciando desta l'impressione di trovarsi di fronte a uno dei migliori lavori goth dell'ultimo anno. www.thelastdance.com - SUONANO: 18/10 Baraonda Marina di Massa MCS ct 20 2006 10:00P @ Transilvania Live - Milan 21 Ottobre @ Kollatino Underground Roma