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Nella “vera” vita, quella tra il 1974 ed il 1975, non avevano mai realizzato un disco. Da quell'esperienza proto-seminale usciranno come per magia nomi quali Dead Boys e Pere Ubu. Lunghe e leggendarie storie che ancora affascinano a distanza di quasi 40 anni. I Rocket From The Tombs hanno continuato a vivere nell'immaginario romantico dei fan più golosi e attenti fin quando nel 2003 una piccola label di Chicago (la Smog Veil) non ha risollevato e solleticato l'interesse sopito dei membri originali (sottintendiamo l'ovvia mancanza del genio mai totalmente espresso di Peter Laughner). Una reunion ancora “aperta”, che dopo alcune avvisaglie di nuovo materiale lanciate negli ultimi 3-4 anni, arriva finalmente al completamento del poco convincente 'Barfly' uscito su Fire Records nello scorso settembre. Poi a dicembre 2011 prima di un concerto ad Hoboken l'annuncio shock di Cheetah Chrome che decide di abbandonare il gruppo (“Mr Chrome intends to retire from the road by the year's end in order to devote more time to his family and the responsibilities of raising his young son. Not wanting to leave the band in the lurch he promised to fulfill road obligations for the year”). Se nell'album oltre a Chrome hanno suonato David Thomas, Richard Lloyd, Craig Bell e Steve Mehlman, la touring band comprende invece Gary Siperko, Craig Bell, David Thomas, Steve Mehlman e Buddy Akita. www.myspace.com/rocketfromthetombs