”Dell’Odio Dell’Innocenza” è un disco che Paolo Benvegnù ci ha regalato in un periodo di profonda crisi per l’umanità. Un disco che ci parla della bellezza, ma anche dell’egoismo degli esseri umani che, talvolta, può portare allo sfacelo. Ma alla fine molti di noi sono solo delle Vite innocenti in cerca della felicità.
”Altre ipotesi sul vuoto”
Sei schiava del tuo corpo
Sei schiava del silenzio
Sai controllare tutto
Sperimentare tutto
Ma hai visto Dio tra i semafori
macchine, kilometri
però nessuno lo faceva passare
”Io sono la legge” si sentiva gridare
E poi parlò piano
”Come me, tu hai il profumo delle rose”
Tienimi per sempre nelle idee purissime e vertiginose
Come me, tu hai il profumo delle rose
Sei il regno di cristallo
sei figlia di tuo figlio
sei l’utopia del vuoto
sei in lotta con il fuoco
sei milioni di milioni di umani
sei neanderthal che addestra dei cani
sei la luce che accende, come l’ombra che attende
la tua parte migliore
sei la gioia e il dolore
sei l’amore incombente la’apatia di uno sguardo
sei in attesa da sempre ma sei sempre in ritardo
ma sei sempre in ritardo”
Poi hai visto Dio, tra i semafori
macchine, kilometri
e questa volta tu l’hai fatto passare
“Come me, tu hai il profumo delle rose
Tienimi per sempre nelle idee purissime, vertiginose
come me, ami il profumo delle rose”
Ami il profumo delle rose