PAMELA TIFFINS Bang City! (Venus In Furs) Formazione ridotta all'osso, niente basso, una ragazza alla batteria: quasi inevitabile l'accostamento a bands di rock'n'roll minimalista oggi tanto in voga, White Stripes su tutti. Inevitabile ma riduttivo: i Pamela Tiffins non sono i cloni italiani dei fratelli White. Tutt'altro. La base è Bologna, i nomi quelli di Frabbo, giovanissimo chitarrista ossessionato dalle Hofner, Alpe, bionda ex-tastierista dei Bohemians (un buon album indie datato 2002) passata dietro ai tamburi,, e soprattutto Scanna, ex-tutto (da tempi immemori: Primeteens, Ugly Things, Sciacalli, un santone del sixties italico). E il suono quello descritto: nient'altro che rock'n'roll. Tredici tracce di carne viva bruciata dal sale (12 originali ed una cover lacerante nientemeno che di Tampax in the Cunt dei Tampax, preistoria del punk italiano) per questo bang City!, numero 001 del catalogo Venus In Furs, etichetta fondata dalla band stessa per la cui distribuzione si è scomodata nientemeno che la Sony. Qualcuno avrà fiutato aria di “successo”, per certi versi l'indie-rock tira, e se gli White Stripes una settimana si ed una no occupano la copertina di 'NME', perchè non investire qualche soldino in Italia per una band come i Pamela Tiffins? Questo devono aver pensato i signori della Sony all momento di decidere. Forse. Forse però i miei sono solo pregiudizi. Anni di idiosincrasia nei confronti delle majors hanno distorto la mia visione delle cose ed oggi faccio fatica ad accettare due realtà semplici semplici: Bang City! è un gran bel disco, e la Sony non è il diavolo.. Auguri al capitano di lungo corso Scanna, uno che ha davvero saputo rinascere. www.myspace.com/thepamelatiffins