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OMARA PORTUONDO

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OMARA PORTUONDO: LA GRANDE DE CUBA C'è qualcosa di cinematografico nella vita di Omara Portuondo, qualcosa che rende la sua vita davvero straordinaria pur nella semplicità del suo carattere o forse proprio per questo... La madre proveniva da una agiata famiglia spagnola che però decise di abbandonare per sposare un bel giovane di colore membro della nazionale cubana di baseball. La loro relazione dovette però essere occultata visto che a quei tempi i matrimoni misti erano mal visti. È in questa cornice che la piccola Omara mosse i suoi primi passi entrando, insieme ai suoi fratelli, in contatto con il grande fermento musicale cubano. Ascoltando le melodie e le canzoni intonate dai propri genitori, la futura cantante si innamorò della musica e dei testi di un repertorio tradizionale che in parte ancora oggi possiamo ascoltare nei suoi dischi. Prima ancora di dedicarsi alla canzone, Omara tentò la fortuna nel mondo della danza, seguendo i passi di sua sorella Haydee che allora formava parte della prestigiosa compagnia di cabaret Tropicana. Un giorno del 1945, due giorni prima di un importante spettacolo, una delle ballerine della compagnia si licenziò. A quel punto Omara, che aveva assistito per ore alle prove che sua sorella faceva in casa, si candidò per il posto vacante. Incoraggiata dalla madre intraprese una carriera che la portò a fare coppia fissa con il ballerino Rolando Espinosa e nel 1961 divenne professoressa di balli popolari nella scuola per istruttori d'arte. Tanto è durata la carriera come ballerina della Portuondo che, ancora nel 1998 attuava occasionalmente con la compagnia Tropicana. Omara e la sorella Haydee, iniziarono ben presto anche a cantare insieme a César Portillo de la Luz, José Antonio Méndez e al pianista Frank Emilio Flynn cantando brani nordamericani. Si facevano chiamare Los Loquibambla e lo stile che praticavano, una versione cubana della bossa nova dalle influenze jazz, divenne noto come “feeling” o “filin”. Al suo debut radiofonico Omara venne presentata come “La signorina Omara Brown, la fidanzata del filin”, e ancor oggi molti cubani la conoscono con quel nome. Nel 1952, Omara e Haydee diedero vita, insieme a Elena Burke e Moraima Secada, a un quartetto vocale, diretto dal pianista Aida Diestro, che divenne uno dei gruppi più importanti della storia della musica cubana. Omara rimase nel Quartetto Las d'Aida per quindici anni. “Andavamo in tournee per gli Stati Uniti, e gli arrangiamenti vocali di Aida erano molto innovativi. Ovunque andassimo ci acclamavano e, quando Nat “King” Cole suonava al Tropicana, salivamo sul palco per cantare con lui”, ricorda Omara. Magia Negra, il disco del debut di Omara, apparse nel 1959. In questo album la cantante scommetteva per combinare la musica cubana con il jazz nordamericano, includendo versioni di “That Old Black Magic” e di “Caravan”, di Duke Ellington. Due anni più tardi si videro obbligati a ritornare sull'isola sospendendo una serie di concerti programmati a Miami a causa della crisi dei missili, che provocò la rottura delle relazioni diplomatiche fra gli Stati Uniti e Cuba e che comportò un lungo periodo di isolamento per l'isola caraibica. Omara rimase nel quartetto Las d'Aida fino al 1967, quando decise di continuare la sua carriera in solitario. “Se ne erano andati così tanti cantanti dall'Isola che in qualche modo bisognava colmare quel vuoto”, afferma. La cultura cubana ricevette nuovo impulso dalla rivoluzione e la comparsa di diverse scuole di arte e musica, dalle quali sarebbero usciti numerosi musicisti, diede nuova linfa alla creazione artistica. A partire da quel momento, Omara non soltanto raccolse il testimone della rappresentazione del suo paese in numerosi festival internazionali ma continuò affermandosi sulla scena nazionale. I primi anni della rivoluzione cubana furono molto complicati per via dell'isolamento che ricevette l'isola da tutto l'Occidente.Nel 1967, praticamente tutta la popolazione venne reclutata per tentare di superare il record nella produzione di canna da zucchero. “Tutto il mondo tagliava canna da zucchero nei campi, e gli artisti sostenevamo i lavoratori cantando per loro”, ricorda Omara. Omara entrò a far parte di una delle orchestre più importanti del paese, la Orquesta Aragón, e con questa tornò a viaggiare ovunque nel mondo, e, successivamente, registrò vari dischi, come quello con Adalberto Álvarez nel 1984 o Palabras y Desafíos, entrambi con l'etichetta spagnola Nubenegra e entrambi incisi in compagnia di Chucho Valdés. Invece, l'avvenimento che sancì definitivamente il ruolo che spettava a la Grande de Cuba, giunse soltanto a metà anni novanta e grazie al cinema. Dopo aver partecipato alla sessione di registrazioni del Buena Vista Social ClubTM (World Circuit), dove cantò “Veinte años” insieme a Compay Segundo, Omara Portuondo commosse il pubblico del grande schermo con l'interpretazione, insieme a Ibrahim Ferrer, di “Silencio”. L'esito del disco e del film diede a conoscere al grande pubblico la voce di una donna che durante anni aveva commosso i pochi fortunati che avevano potuto incontrarla nelle sue esibizioni dal vivo. Gli anni che seguirono la portarono ovunque nei più grandi teatri di tutto il mondo in compagnia, oltre dei già citati Ferrer e Compay Segundo, di Rubén González, Orlando “Cachaíto” López o Manuel “Guajiro” Mirabal. Omara fu la protagonista del terzo lancio del Buena Vista Social ClubTM, Buena Vista Social ClubTM presents… Omara Portuondo (World Circuit). Edito nel 2000, il disco venne accolto con entusiasmo e portò Omara in tournee con Rubén González e Ibrahim Ferrer. Dopo una tourneè mondiale in solitario nel 2002, attuò nell'autunno dello stesso anno al Festival Jazz del Giappone, in compagnia questa volta di Michael Brecker, Herbie Hancock, John Patitucci, Wayne Shorter e Danilo Pérez per proseguire con una nuova tournee ancora nel 2003. Flor de Amor (World Circuit) segna un cambio di rotta nella carriera di Omara Portuondo, essendo questo un disco in compagnia di musicisti brasiliani e di altri paesi latinoamericani. Lungi dal fermarsi, la carriera di Omara è andata avanti malgrado la dolorosa scomparsa di amici intimi come Compay Segundo e Ibrahim Ferrer. Importante infatti la decisione di intraprendere nuove collaborazioni incoraggiando giovani artisti quali il pianista cubano Roberto Fonseca. Così giungiamo al 2008, anno in cui Omara ha incominciato la propria tournee con Bethânia e che proseguirà con Gracias (Montuno Productions). Attraverso questo ultimo disco la cantante cubana ha voluto celebrare il sessantesimo della sua carriera in compagnia di alcuni musicisti d'eccezione. In primo luogo con tre musicisti con i quali ama lavorare: il pianista Roberto Fonseca, il chitarrista e il direttore musicale Swami Jr. Di nuova collaborazione sono invece il contrabbassista israeliano Avishai Cohen e il percussionista indiano Trilok Gurtu. In Gracias, Omara ha voluto recuperare le tematiche che più l'hanno commossa nella sua carriera e lo ha fatto lavorando alla sua realizzazione con autori come Silvio Rodríguez, Pablo Milanés o Jorge Drexler, compositore del brano che da il titolo al disco e che è stato scritto in suo onore. Tuttavia, le partecipazioni alla realizzazione del disco non si fermano qui malgrado lo già straordinario cast artistico e, infatti, vi è la partecipazione di Chucho Valdés – che interpreta un tema scritto dal figlio di Omara - , del sensazionale musicista africano Richard Bona e del maestro brasiliano Chico Buarque. Non ci resta che attendere l'uscita del disco prevista per il mese di settembre... www.montuno.com/omara_portuondo.html

OMARA PORTUONDO è presentato in Italia da PONDEROSA MUSIC

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