Dalla metà degli anni '70, il compositore, flautista e sintetista, Maggi Payne, ha lavorato tranquillamente ai confini esterni della musica d'avanguardia e sperimentale. Una studentessa di Gordon Mumma, Ben Johnston e Robert Ashley, nel corso dei decenni ha scolpito un mondo sonoro straordinariamente singolare, saldamente situato all'interno della pratica acustica, elettroacustica ed elettronica, mentre spesso si estende ben oltre il suono, spingendo la sua pratica nei regni multidisciplinari con video, film e danza.
Una vera artista, siamo stati felicissimi nel 2017 di assistere alla ristampa attesa da tempo del suo debutto nel 1986 della Lovely Music, "Crystal", attraverso l'impronta belga, Aguirre Records. Ora l'etichetta è tornata, estendendo la loro attenzione dedicata al lavoro fondamentale di Payne con altri due incredibili LP, "Arctic Winds", originariamente pubblicato su CD nel 2010, e "Ahh-Ahh", un corpus di materiale archivistico creato tra il 1984- 1987, pubblicato da Root Strada nel 2012 e da allora rimasto fuori catalogo e molto ricercato.
Creativamente geniale e rivelatore ad ogni angolo - tuffarsi nei compositori in una pratica incredibilmente varia e visionaria - nessuna di queste bellezze è da non perdere.