KAREN JONES Americana, di colore, è nata a New York il 20 Ottobre di trentadue anni fa. Già figlia d'arte (suo Padre Eddie famoso contrabbassista nell'orchestra di Count Basie la introdusse fin dagli anni della prima infanzia nel mondo del grande jazz) ha la fortuna di ascoltare da vicino mostri sacri del calibro di Charlie Parker, Ella Fitzgerald, Clark Terry, Sara Vaughan e altri ancora. Karen aveva una spiccata predilezione per la musica, soprattutto una creatività innata che le permetteva di trovarsi a suo agio ogni qualvolta improvvisava una canzone. Questa immensa fantasia creativa la ritroviamo ancora oggi nelle sue interpretazioni capaci dì coinvolgere e conquistare il pubblico, perchè miscelata ad un talento non comune. Il suo modo di cantare è sintetizzato bene da una frase: "C'è qualcosa di magico che avverto nello spirito, dentro l'anima; la mia voce può spaziare tra le note, vorrei arrivare al cuore della gente, farla vibrare, trascinarla al di fuori della realtà, dove io e loro siamo una sola cosa, dove il nostro feeling si spegne soltanto insieme al loro ultimo applauso". E' uscito da qualche settimana il secondo mix di Karen Jones, "Come 2", riferimento diretto a "Come Together" dei Beatles, chiarito nella seconda versione del mix, che cita il brano di Lennon/McCartney per esteso e svela la melodia che nella versione principale rimane più occulta, nascosta dalla ritmica trascinante ma non proprio frenetica. In questa occasione Karen Jones si cimenta con il cantato rap, che interpreta in modo agile e provocante, ben integrando la propria vocalità con l'ultimo degli stili della black music. La cantante americana, ormai romana d'adozione, aveva esordito appena cinque mesi fa con un altro mix che aveva riscosso la sua dose di successo nei dance-floor e nelle stazioni radio: "To The Rock Groove" un brano più orientato verso un beat house-music, senza perdere le caratterizzazioni di grande black music che la voce di Karen Jones da sola riesce già ad evocare. Non a caso la ventottenne vocalist statunitense canta da più di sei anni nel circuito dei locali jazz capitolini. La sua impostazione vocale si è formata in centinaia di spettacoli in club come il Classico, il Saint Louis, l'Alexanderplatz, il Mississippi, per poi sbarcare al festival jazz romano di Euritmia che si svolge ogni estate all'Eur, per sfondare definitivamente nel tour della Barilla Boogie Band di Renzo Arbore, concerti trasmessi in televisione più volte. E' curioso il fatto che Karen canta protessionalmente solo da quando è in Italia: negli Stati Uniti si era dedicata agli studi di recitazione (è laureata all'Università di Boston) e ha deciso di arrivare in Italia proprio per tentare la carriera nel mondo del cinema o della moda. Karen è un autentica figlia d'arte: suo padre è Ed Jones, a lungo contrabbassista nell'orchestra di Count Basie, e ancora oggi è impegnato in concerti e tour, anche in Europa, specialmente in Francia. Con un simile background, l'approdo al circuito delle etichette di dance-music (per l'esattezza alla Full Time dei fratelli Donato), è stato molto naturale e ricco di buone prospettive sin dall'inizio. Non a caso, Karen Jones sta lavorando alla preparazione di un intero album che uscirà ad ottobre, e spazierà anche oltre i clichè della musica da ballo, con incursioni nel Blues, nel Jazz, nel Pop, generi alla portata della grande vocalità di Karen, a lungo frequentati nella lunga gavetta nei club.