Gus MacGregor è un folk singer all'antica, uno di quelli che ti aspetti di veder arrivare con la propria chitarra a spalla, saltando da un vagone merci all'altro, con quell'aria del cowboy che ha percorso miglia e miglia per portare la propria musica in giro solo per il gusto di suonare. In realtà Gus è un cantautore di Blackpool, figlio della periferia inglese anni '70, cresciuto con la musica popolare (il vero folk) britannica e respirando l'atmosfera dei Beatles. I suoi primi successi nel mondo artistico lo vedono interpretare Buddy nel musical londinese “The Buddy Holly Story”, che gli vale anche delle nominations come best musical actor, ma è la strada che sente come proprio abitat: Credo che cantare in strada sia molto più difficile che recitare in un teatro stracolmo che esso sia. Penso che ogni artista, degno di tale nome, debba mettersi in gioco e scendere tra la gente di tanto in tanto. Mantiene i piedi per terra e ti mostra nudo con tutte le tue debolezze in un modo che un ambiente caldo, confortevole come la sala teatrale non può. Nasce così il cantautore di ballate intime, romatiche e semplici, di disarmante immediatezza che esce con S/T, un album prodotto per la poliedrica Fod Record (poliedrica perché nella propria scuderia annovera accanto a Gus MacGregor gli East 17, sì proprio quelli della boyband in attesa del rilancio). Le tracce si perdono come racconti davanti ad un focolare, accompagnate dagli accordi della chitarra e da un'ovvia armonica che forse rende l'impressione generale un tantino scontata. “Under the Sun”, in apertura, è forse il brano più ruffiano e radiofonico, fresco e frizzante, frizzante come però potrebbe esserlo un pezzo di James Blunt. www.gusmacgregor.co