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DREAD IN A BABYLON

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DREAD INA BABYLON Irie Rasta in Babilonia per divulgare le giuste vibrazioni con il reggae roots ed il dub dal Sud d'Italia. Blessed to everyone. Rastafari! Un gruppo d'amici, cresceva tra gli anni '80 e '90, sotto il sole di Jah (si cresceva in una misticità quasi irreale, non ci rendevamo conto della spiritualità che cresceva dentro di noi, eravamo alla prima illuminazione, Dio e i suoi messaggeri) ascoltando le sagge parole del profeta del reggae Bob Marley. Nasceva così la passione di fare musica, la stessa che aveva in se' la forza della terra, il chiarore del cielo, la trasparenza dell'acqua e la verità che brucia più del fuoco. Reggae music. Dopo anni passati tra un militare ed altro, la band iniziò a comporsi, al basso Giovanni Cavaliere, alla chitarra Pino Loi, alla batteria Luca Ferrara, alla voce e chitarra ritmica Michele Belvito. Fu questa la prima formazione dal nome Jah Children. Dopo alcuni anni di prove, tra un tastierista che andava e uno che veniva e dopo la partenza dei nostri amici Wadada e Maurizio, si aggiunse come batterista, Alessandro Lo Storto (original step roots). Per un certo periodo, si suonò in giro nei locali della città e nel suo hinterland, presentandosi con un repertorio di cover dei più grandi della musica reggae, Bob Marley, Israel Vibration, Stell Pulse ed altri. Nel frattempo il nome della band divenne Dread ina Babylon. Nel 1994-95, al gruppo, si aggiunsero Michele Tancredi (cori) e Fabio Barbato (voce e percussioni). La band si formò definitivamente nel 1997 quando alle ritmiche esistenti si unì al piano dancehall, Giuseppe Leccese e agli organi e synt Angelo Caponi. Nell'estate del 1998 nascono i primi due brani che riportano alla luce l'intolleranza della società verso razze diverse dalla nostra e invitano a cercare le proprie radici nella terra dei nostri padri: l'Africa. Fu così che la band suscitò le prime attenzioni del pubblico durante le tournée nel foggiano, con pezzi come Cala la notte, Cerca le radici e Reggae è. Si passò così dalla sala prove alla sala d'incisione. Tra i vari missaggi e le difficoltà economiche si arrivò a creare il primo cd autoprodotto contenente le due versioni dub Danger inna dub e Roots in dub. Il 1999 è l'anno della svolta, la band si fa ascoltare nelle varie regioni italiane con un repertorio di brani inediti Jah soldier, Rasta roots in Babylon, Musica e corpo, ecc., premiati dall'interesse della stampa e dalla presentazione in alcune emittenti nazionali (Tmc2 e Rai3) del loro cd autoprodotto (che prende il nome dalla band). Il gruppo continua a svolgere il proprio lavoro con la missione di seminare rasta roots ina Babylon attraverso canzoni che commentano la fede in Dio, rispettando l'insegnamento spirituale degli ultimi profeti del secolo. I Dread ina Babylon hanno suonato alle Due Lune (Tuoro sul Trasimeno), Rock Garden (Terni), Hype Rock Cafè (Vieste), Tam Tam (Bisceglie), Cantiere 21 (Perugia) e le manifestazioni più importanti a cui hanno partecipato sono Rototom Reggae Sunsplash (Osoppo) Castello Reggae (Alvito). Nel 2001 il brano Cerca le radici viene pubblicato nella compilation Rototom Sunsplash Vol. 1 (alma music / Rasta Snob Records - amp snob 0003 cd).

DREAD IN A BABYLON è presentato in Italia da Alma Music Project

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