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SABATO 18 OTTOBRE

“One for the Road”
25 anni di grande Irish Folk!
Partendo dalle radici della Irish Traditional Music, la band ha fatto propri i ritmi e i suoni tipici dell’isola di smeraldo, arricchendoli con reinterpretazioni originali e arrivando a creare composizioni sperimentali, fresche e moderne, in cui le melodie originali sono fuse con la musica tradizionale. Per i Willos’ la musica è un cammino fatto di esperienze, storie, gioia e momenti di connessione condivisi attraverso il suono. Ad aprile 2025 hanno festeggiato venticinque anni di attività pubblicando “One for the Road”, il loro quinto lavoro discografico, che è il riflesso della loro evoluzione artistica. La loro capacità di innovare il repertorio tradizionale ha radici profonde, che affondano salde nell’eterogeneità della formazione. Il gruppo originario è composto dalla violinista irlandese Stephanie Martin, dal flautista Lorenzo Del Grande, dal chitarrista Luca Mercurio e dal bodhrànista Giulio Putti. Ad essi si sono aggiunti nel 2020 Massimo Giuntini -compositore, arrangiatore, polistrumentista   e produttore nonché ottimo uilleann piper- membro della prima formazione dei Modena City Ramblers, e la cantante canadese Fiona King, violoncellista e pianista con una spiccata propensione per la poesia e il songwriting.

GIOVEDì 23 OTTOBRE

Grazie al suo personale approccio pianistico e alla sua particolarissima voce, la pluripremiata pianista, compositrice e cantante tedesca Olivia Trummer è considerata una delle più interessanti e originali musiciste jazz della sua generazione. La sua solida formazione jazzistica e il suo profondo legame con la musica classica sono l'ispirazione per il suo universo sonoro. Olivia si è affermata anche come cantante e autrice ed è ora considerata un raro esempio di pianista-cantante-compositrice europea "in grado di competere -ancora oggi il punto di riferimento- con i musicisti americani" (Jazzpodium). Si esibisce da tempo a livello internazionale, ha entusiasmato il pubblico in Germania, Italia, Stati Uniti, Giappone, Cina, Danimarca, Austria, Irlanda, Inghilterra, Francia, Svizzera, Israele e Repubblica Ceca e ha collaborato con, tra gli altri: Miho Hazama, Magnus Lindgren, Jimmy Cobb, Bobby McFerrin, Mario Biondi, Nicola Angelucci, Rosario Bonaccorso e Fabrizio Bosso. Per la prima volta sul nostro palco, accompagnata dal virtuoso moscovita Makar Novikov, tra i più riconosciuti contrabbassisti russi, e dall’israeliano Amir Bresler, già in tour con Avishai Cohen, tra i batteristi più ricercati a livello internazionale, con un sound caratterizzato da una fluidità fantasiosa e da un groove irresistibile.

VENERDì 24 OTTOBRE

"Terra Cotta"
La New Wave Western, il country d’autore di un grande talento, prodotto e suonato da Ry Cooder e suo figlio Joachim. Il suo secondo album “Tenderheart” (2017) è stato definito uno dei migliori dischi country dell’anno si è aggiudicato il premio International Song of the Year agli UK Americana Awards. Si è esibito in tournée in tutto il mondo in importanti festival e ha affiancato sul palco nomi del calibro di Kacey Musgraves, John Prine, Dwight Yoakam, Clint Black e Sheryl Crow. Il  suo ultimo attesissimo album “Terra Cotta” mescola synth-pop anni ’80 e country in un suono che Sam stesso definisce 'New Wave Western'. Tra i suoi estimatori figurano Ryan Adams, che lo ha pubblicamente lodato per il suo songwriting straordinario, e il compianto John Prine, che lo ha voluto come opening act in alcuni dei suoi ultimi concerti. Sam Outlaw (voce e chitarra) si presenta con la sua band acustica, composta da Andrew Leahey(chitarra, voce), Katie Bates (basso, voce) e Hannah Aldridge (chitarra, voce), straordinaria e travolgente cantautrice dell’Alabama, dalla voce ruvida e melodiosa, che aprirà anche la serata. “Un vero e proprio candidato a diventare la più grande star country che Los Angeles abbia prodotto dai tempi di Dwight Yoakam.” (LA Weekly)
“Sam Outlaw ha davvero molto da offrire. Un cantautore e interprete di talento.” (No Depression).

SABATO 25 OTTOBRE
UNICA DATA ITALIANA
CONCERTO IN PREVENDITA

"Map of a Blue City"
A sei anni di distanza dal clamoroso ‘solo’ di chitarra che chiuse la XXXI Stagione, torna sul nostro palco questo stralunato, virtuoso, eclettico, ricercatissimo, talentuoso geniaccio della musica contemporanea mondiale, considerato a ragione uno dei più apprezzati chitarristi di tutti i tempi, per presentare il suo nuovissimo (maggio 2025), strepitoso, progetto musicale, con una genesi trentennale; il primo album a mettere al centro la sua voce struggente, senza trascurare il suo eccezionale estro chitarristico. Un album di canzoni che fanno collidere tradizioni diverse: roots, bossa nova, no wave, noise, free jazz e suoni che non hanno (ancora) associazioni di genere. Soprattutto composizioni originali, tra cui l'interpretazione di “When the World's on Fire” della celebrata Carter Family e una sorta di rivisitazione trattata della poesia di Allen Ginsberg del 1949, “Sometime Jailhouse Blues”. “[…] Ribot è un Maestro del tempo, del tono e del gusto, con una banca di esperienze così vasta e varia che può navigare attraverso qualsiasi canzone o situazione con brio. Considerate dunque partecipare a un suo concerto dal vivo come assistere a una Lectio Magistralis". (Grayson Haver Currin)

VENERDì 31 OTTOBRE
CONCERTO IN PREVENDITA

Tra i primi e tra i pochi a diffondere nel mondo la ricchezza sconfinata delle tradizioni musicali siberiane, grazie alle sopraffine abilità musicali dei suoi membri è certamente il più acclamato ensemble di musica tradizionale mongola in circolazione. Provenienti dai pascoli dei monti Altai nel sud della Siberia centrale, Kaigal-Ool Khovalyg (voce khöömei, sygyt, kargyraa, igyl), Radik Tyulyush (voce barbang-nadyr, byzaanchi, scaccia pensieri), Alexey Saryglar (voce sygyt, zoccoli di cavallo, tamburo sciamano, igyl) e Sayan Bapa (voce kargyraa e khöömei, toschpulur, chitarra, igyl) sono quattro musicisti e cantanti straordinari, con alle spalle decenni di perfezionamento del canto difonico in tutte le sue declinazioni, nonché degli approcci strumentali e delle vibranti melodie della loro madre patria. Dall’esordio nel 1993 si sono esibiti in tutto il mondo, hanno esplorato molteplici universi musicali, inciso 13 album, scalato le classifiche in diversi Paesi, sono stati remixati da DJ di varie nazionalità, hanno inciso con Kronos Quartet, Trilok Gurtu, Vladimir Martynov, The Bulgarian Voices Angelite, il trio jazz Moscow Art Trio, la cantante Sainkho Namtchylak e insieme a Ry Cooder hanno composto sei brani per la colonna sonora di “Geronimo” di Walter Hill. Si sono esibiti, tra gli altri, con Frank Zappa, The Chieftains, Johnny ‘Guitar’ Watson e L. Shankar. Uno spettacolo ammaliante, magico, misterioso, con sonorità mistiche, ipnotiche, ancestrali…

VENERDì 07 NOVEMBRE
CONCERTO IN PREVENDITA

"Yiddish Blues"
Un ritorno al FolkClub, quello di Moni Ovadia, atteso per ben 19 anni. Con la direzione artistica e gli arrangiamenti di Giovanna Famulari(violoncello, pianoforte, voce) e Michele Gazich (violino, viola, percussioni psicoacustiche, voce), “Yiddish Blues” non è uno spettacolo teatrale, non è teatro-canzone, ma -per la prima volta- è ‘IL concerto di Moni Ovadia’. È un affondo poetico e musicale nelle culture dell’esilio, nella spiritualità dei popoli senza patria, nel dolore e nella resistenza trasformati in canto, è una costellazione di lingue, canti, racconti e suoni che sfuggono a ogni categoria, blues non canonico e profondamente eretico, costruito con le storie di chi per esorcizzare il dolore è costretto a camminare, a sopravvivere, ma anche a cantare. In scena si incontrano personaggi segnati dal maltamé, che per gli ebrei di Venezia è il tormento dell’anima, che trova eco nel più classico woke-up-this-morningdel blues afroamericano. Sul palco con due musicisti straordinari, Moni Ovadia dà voce e corpo a questo universo errante. Insieme hanno costruito un concerto che è rito laico, atto civile ed esperienza poetica, un atto di memoria e resistenza. Le canzoni diventano ferite che parlano, strumenti contro l’oblio, melodie per le orecchie annoiate dei boia. Si berrà il latte nero dell’alba, citando Paul Celan, alla ricerca di un frammento di luce per i tempi bui che stiamo attraversando.

SABATO 08 NOVEMBRE

Tre straordinari musicisti, provenienti da contesti diversi ma accomunati da un profondo legame con le rispettive tradizioni musicali e familiari e da percorsi di vita segnati dall'abbandono delle terre d'origine, si incontrano in un progetto tanto ambizioso quanto inaspettato. Bijan Chemirani, maestro iraniano delle percussioni tradizionali (zarb, daf, calebasse, saz lafta) e dell'oud, che vanta Ross Daly, Sting e Ballaké Sissoko tra le sue collaborazioni; Redi Hasa, virtuoso violoncellista e compositore albanese da oltre 10 anni al fianco di Ludovico Einaudi; e Rami Khalife, fantastico pianista libanese di formazione classica, affermato come uno dei compositori più influenti del XXI secolo, fondono i loro universi musicali per lanciare una sfida: può la bellezza salvare il mondo? Questi tre eccezionali virtuosi creano insieme “L’Antidote”: un repertorio strumentale di incredibile e rara bellezza e raffinatezza che contrappone il soffio vitale e curativo della musica ai veleni che il presente ci somministra quotidianamente.

VENERDì 21 NOVEMBRE

Il raffinato progetto solista del cantautore e polistrumentista Casey Chandler, americano di Woodstock (USA) oggi residente nel Torinese. Chandler ha iniziato la sua carriera come turnista per John Grant, arrivando persino a esibirsi in TV al “Later… with Jools Holland”. Il suo è un folk minimale che si apre a sperimentazioni elettroniche, melodie che sembrano sussurrate e improvvisamente si innalzano in vocalizzi cristallini, con testi che alternano introspezione e ironia. Ad oggi, Chandler conta otto album, sette EP e numerosi singoli. Gabriele Salvatores ha scelto il suo brano “Never Heard Nothin’” per una scena cruciale e per i titoli di coda del film “Il Ragazzo Invisibile”. Anche il regista Stefano Sardo ha trovato nella sua musica il suono giusto per raccontare il film “Una Relazione”. I suoi live sono viaggi emozionali, sospesi tra fragilità e potenza evocativa. Chandler alterna una tecnica di fingerpicking unica su chitarra acustica a una voce che spazia con naturalezza da bassi corposi fino a un falsetto caldo e avvolgente, capace di trasformare una sala da concerto in uno spazio di silenzio attento e di vibrazione condivisa. Lo affianca Federico Puttilli (Levante, Nadàr Solo, Kiol), chitarrista e produttore torinese, per una serata che promette di essere un’esperienza sonora indimenticabile, capace di restare nella memoria come una di quelle rare occasioni in cui musica e vita sembrano coincidere perfettamente.

SABATO 22 NOVEMBRE

In collaborazione con
Associazione Arte Y Flamenco

La più autentica rassegna di Flamenco in città, ha l’onore di ospitare il gaditano Marco Flores, artista consacrato, che ha calcato i palcoscenici mondiali più prestigiosi, artista poliedrico che grazie alle sue doti straordinarie e alla sua personalità si è aggiudicato i premi più prestigiosi in ambito Flamenco. Artista a tutto tondo è bailaor e ballerino, nonché coreografo eccezionale: la sua versatilità gli consente di mescolare Flamenco, danza e creazione con una naturalezza impressionante. È considerato uno degli artisti di maggior rilevanza del panorama attuale, capace di regalare un Flamenco tradizionale e puro, dove non manca una vena personale. Sulle tablas si alterneranno bailes individuali e momenti di cante e musica con l’apporto di due grandi musicos: al cante El Quini De Jerez, voce unica, appartenente alla famiglia gitana dei Pastillas, che porterà su las tablas del Folkclub il sapore autentico di Jerez. Al toque un chitarrista e Maestro della chitarra: Jose Tomas, giovane ma già considerato tra i più esperti nell’accompagnamento. Tre figure del Flamenco delle quali tra gli appassionati si parla con ammirazione e rispetto, per le doti tecniche, la generosità artistica e l’impeccabile flamencura.

Info su Stage e prevendita biglietti:
Associazione Arte Y Flamencowww.arteyflamenco.it
Prenotazione Stage: segreteria@arteyflamenco.it

NB: La prevendita biglietti avverrà solo online su Liveticket da inizio novembre

SABATO 29 NOVEMBRE

Per il primo appuntamento della XVI Edizione della rassegna RadioLondra, un quartetto di fuoriclasse assolutamente imperdibile! Quando il grande vibrafonista e percussionista Thomas Dobler incontra tre tra i musicisti più rappresentativi della scena jazz Europea, il contrabbassista Furio Di Castri, il batterista Enzo Zirilli e il pianista Dado Moroni, succede sempre qualcosa di magico! Questi quattro artisti, accomunati da una conoscenza dei linguaggi del Jazz pressochè sconfinata, condividono anche la curiosità per ogni forma musicale, senza limiti, riuscendo a realizzare un mix contagioso che esplora ogni faccia di quel diamante meraviglioso: la Musica in senso totale. “Vibessence” è un progetto di fusione ed esplorazione di diversi scenari e moods, con radici fermamente ancorate alla tradizione ma con il passo e lo sguardo sempre in avanti tra contemporaneità e futuro. Il suono sognante del vibrafono di Dobler, le armonie variopinte di Moroni, le note oniriche e profonde di Di Castri e i colori ritmici di Zirilli condurranno per mano l'ascoltatore in un viaggio verso atmosfere sempre differenti e accattivanti.

VENERDì 05 DICEMBRE

“A Complete Unkown”
Il Village di Dylan

Bob Dylan arrivò al Greenwich Village nel 1961, entrando in un mondo musicale vibrante dal quale sarebbe emerso come uno degli artisti più influenti del ventesimo secolo. Attraverso canzoni e racconti, Elijah Wald conduce il pubblico in quel mondo, ripercorrendo il cammino di Dylan mentre incontrava e scambiava brani con Woody Guthrie, Pete Seeger, Odetta, Dave Van Ronk, Ramblin’ Jack Elliott, Eric Von Schmidt e Jean Ritchie, molti dei quali erano cari amici di Elijah. La Scaletta dello spettacolo ripercorre l’evoluzione di Dylan fino al momento in cui passò alla chitarra elettrica al Newport Folk Festival, dalle vecchie ballate folk a composizioni giovanili meno note, fino ai capolavori più celebri, il tutto condito da racconti sulla scena del Village e sul percorso che portò Dylan ad evolvere da semplice cantante folk a voce di una generazione. Esperto chitarrista, ottimo cantante e sopraffino narratore, Wald si esibisce da quasi cinquant’anni in una vasta gamma di stili: blues, folk, ragtime, swing, country, canzoni cowboy, fino al pop swahili, allo stile chitarristico bahamense di Joseph Spence e ai corridos messicani. È stato in tournée in tutti gli Stati Uniti e in gran parte del resto del mondo, esibendosi in caffè, bar, nightclub, college, sale da concerto e in festival da New Orleans a Chicago, Tokyo, Salisburgo e Sydney. Ha scritto libri su Dave Van Ronk, Josh White, Robert Johnson, Jelly Roll Morton e “Dylan Goes Electric!”, che ha ispirato il film “A Complete Unknown”.

SABATO 13 DICEMBRE

"Loveshine"
Nata a Torino ma residente da 25 anni a Brooklyn, a 24 anni dalla sua apparizione sul nostro palco la “Joni Mitchell italiana” (definita così dalla rivista Jake’s Take) ritorna al FolkClub per presentare “Loveshine”, il suo ultimo, acclamato lavoro discografico, che vanta recensioni entusiastiche da riviste internazionali come American Songwriter, Americana Highways e Guitar Girl Magazine; un ‘ritorno alle origini’ denso di significati, arricchito da oltre due decenni di esperienza, ricerca e poesia. Voce magnetica, scrittura raffinata, stile originale che fonde canzone d’autore italiana e Americana Music, definita “incantevole, sincera, senza tempo” dalla stampa internazionale, Erene ha lavorato con Brad Roberts (Crash Test Dummies), Peppino D’Agostino, Daniele Sinigallia (Tiromancino, Niccolò Fabi), Rudolph Vernaz-Colas, Pia Tuccitto (autrice per Vasco Rossi), Merel Bregante e si è esibita con Matt Cusson, Dolche, Bernice “Boom Boom” Brooks e Jann Klose. Ha portato la sua musica in club iconici come il Rockwood Music Hall, The Living Room, Minetta Lane Theater, Knitting Factory, CB’s Gallery, il Bitter End di New York, il Saxon di Austin, e sui palchi di Nashville, Baltimora, San Francisco, Francoforte, Roma, Bologna e Palazzo Vecchio a Firenze. Erene è anche una delle pochissime insegnanti di canto certificate del Metodo Lichtenberger ® negli Stati Uniti. Ospite di Erene sul palco l’affermata cantante torinese Sabrina Oggero Viale.

VENERDì 20 DICEMBRE

“The North Wind” 
È l’album, pubblicato nel 2025, scaturito dalla collaborazione tra tre eccellenti musicisti: il flautista italiano Michel Balatti, il violinista irlandese Tola Custy e il virtuoso cantante e polistrumentista scozzese Tom Stearn. Uno squisito sodalizio artistico in cui la tradizione si fonde con la ricerca personale in un raffinato equilibrio tra memoria, emozione e contemporaneità. Un repertorio seducente, che attraversa Irlanda, Scozia, Inghilterra, Bretagna, Nord Italia, Scandinavia e Stati Uniti, arrangiato con grande maestria; un suono essenziale, profondo e ricco di spazialità e profondità, che alterna momenti intimi, quasi sussurrati, a passaggi intensi e potenti, creando un flusso dinamico che accompagna l’ascoltatore in un universo denso di colori e sfumature. Alla base del progetto c’è una profonda dedizione alla musica tradizionale, in particolare a quella irlandese, affrontata con rispetto filologico ma anche con libertà espressiva; proprio nel dialogo tra rispetto e libertà interpretativa il trio costruisce la propria identità musicale. Michel, Tola e Tom condividono un approccio che pone al centro la melodia e l’emozione, e tracciano percorsi sonori capaci di restituire la bellezza lirica e la forza evocativa della loro musica. Il risultato è un flusso musicale dinamico, che guarda al passato come linguaggio vivo, in continua trasformazione.