4/08 Jazz in Villa (PR)

Il progetto del collettivo nasce nel 2015 da un’idea di Gianmarco Scaglia, subito sposata ed implementata dagli altri membri del gruppo. Si tratta di una sorta di autoritratto a metà tra ragione ed istinto, tra rigore e libertà, in un fluire di emozioni che si irradiano da un repertorio il cui unico desiderio resta quello di comunicare. In questo scorrere di energie ed idee, di volta in volta, il nucleo della formazione si è aperto a nuovi ospiti e diverse collaborazioni, facendo del Valdarno Jazz Collective un’esperienza unica nel panorama europeo. È questa la volta del poliedrico Ari Hoenig, noto al pubblico per il suo stile unico e la capacità di approcciarsi allo strumento utilizzando non solo le bacchette, ma anche il suo stesso corpo. Negli anni, tuttavia, il VJ Collective ha ospitato non solo personalità della musica, ma anche del giornalismo come Alceste Ayroldi, e creato progetti originali per affrontare temi di forte attualità, tra cui la disabilità, e le migrazioni dei popoli.

 

Gianmarco Scaglia: contrabbassista e compositore, inizia a suonare il basso elettrico giovanissimo, passando presto al contrabbasso presso la scuola di jazz di Lorenzo Cuneo a Parma. Frequenta i seminari senesi di jazz formandosi con Bruno Tommaso e Furio di Castri, e a seguire studia presso il prestigioso Berklee College of Music, negli Stati Uniti. Presente sulla scena jazzistica nazionale dal 1984, ha all’attivo circa 20 incisioni discografiche, di cui 4 a suo nome. Ha collaborato con alcuni tra i più prestigiosi musicisti italiani e statunitensi, tra cui Joe Diorio, Skip Hadden, Paul Wertico, John Helliwell, Danilo Rea, Paolo Fresu, Franco Cerri, Max De Aloe e Marco Tamburini.

 

Simone Gubbiotti: chitarrista e compositore, si forma con Gabriele Mirabassi e approfondisce la passione per la musica improvvisata con Tomaso Lama, Jim Kelly, Sid Jacobs e Joe Diorio. Con all’attivo tour negli Stati Uniti, Inghilterra, Italia, Olanda e Argentina, Gubbiotti vanta 5 album da leader e collaborazioni con artisti del calibro di Peter Erkine, Adam Nussbaum, Joe La Barbera, Martin Taylor e Arthur Blythe.

 

Mirko Pedrotti: musicista eclettico capace di spaziare tra musica classica e moderna, Pedrotti si diploma presso il Conservatorio di Trento e si specializza presso quello di Verona. Nel 2013 e 2014 è stato votato tra i migliori 10 vibrafonisti italiani, ottenendo col suo quintetto premi al Barga Jazz e a Baronissi Jazz, e realizzando tour in Italia ed Europa. Ha collaborato con diverse orchestre e teatri, tra cui il Teatro alla Scala, l’Orchestra Haydn e l’Orchestra dell’Arena di Verona, lavorando con direttori del calibro di Daniel Harding, Ingo Metzmacher e Antonio Pappano.

 

Ari Hoenig: batterista, compositore ed autorevole didatta noto per il suo approccio inusuale allo strumento, qualità che lo ha reso forse il più autorevole innovatore dei nostri tempi. Hoenig nasce in una famiglia di musicisti classici, avvicinandosi fin da piccolo al pianoforte e al violino, e interessandosi a generi come il rock e il metal. Passato al jazz e alla musica improvvisata, Hoenig ha scritto, registrato e prodotto 9 album come leader e realizzato innumerevoli performance, spesso a fianco di artisti quali Kurt Rosenwinkel, Kenny Werner, Joshua Redman, Wayne Krantz, Chris Potter, Richard Bona e Pat Martino.

 

Formazione

Gianmarco Scaglia: contrabbasso

Simone Gubbiotti: chitarra

Mirko Pedrotti: vibrafono

Ari Hoenig: batteria