‘Cutthroat’ è il quarto album della band di Londra, in uscita il per Dead Oceans, a due anni dal precedente ‘Food For Worms’.
Gli shame sono una delle realtà più esaltanti della scena indipendente inglese contemporanea,
sicuramente tra la band di punta del nuovo movimento post-punk britannico.
Capaci di scrivere grandi canzoni, atmosferiche, melodiche e veloci, con rasoiate punk e una sezione ritmica di grande impatto.Il primo singolo, la titletrack ‘Cutthroat’, cattura lo stile che li rese famosi agli esordi, fondendo elementi punk con un edonismo tipicamente indie-rock e con un testo che parla di arroganza e insicurezza come facce della stessa medaglia.
“Stavo leggendo molte opere teatrali di Oscar Wilde in cui tutto ruotava attorno al paradosso - ha detto Steen. “In ‘Cutthroat’ c'è tutta l'idea tratta da ‘Il ventaglio di Lady Windermere’: ‘La vita è troppo importante per essere presa sul serio’”.
“Cutthroat è una corsa sfrenata. È per il guidatore inesperto. Quello che vuole andare veloce senza alcun motivo se non quello di divertirsi. È guidato dalla fame. La fame di qualcosa di meglio. Di qualcosa che ti è stato detto che non meriti. È primordiale. È crudo. È senza remore. È la persona che si presenta alla festa senza essere stata invitata. Perché quando sei stato spinto giù, non puoi che risalire. Quando non hai niente, non hai niente da perdere”.
Gli shame sono una delle formazioni di punta della nuova scena post-punk britannica, nati a Londra e con tre dischi alle spalle sempre per Dead Oceans, oltre ad avere suonato praticamente ovunque in Europa e nel mondo.