La mitica rock opera "The Wall" dei Pink Floyd (novembre 1979) sarà riprodotta fedelmente nella sua interezza dalla tribute-band triestina PINKOVER fondata da Federico Mreule e Lorenzo Vidi. Lo spettacolo prevede l'utilizzo di scenografie, effetti scenici, luci e video I Pinkover da tempo si stanno preparando per questo evento. Sentono fortemente accrescere in loro il desiderio di lanciare nuovamente il messaggio del muro che trovano oggi più che mai così vero. Le persone di oggi sono avvolte, rinchiuse dentro il loro guscio, rapite da televisione, internet; difficilmente si rapportano con gli altri, sono distanti, freddi individualisti, le istituzioni così noncuranti da far loro credere di essere stati abbandonati, contribuendo ad aggiungere mattone su mattone alla loro segregazione. I Pinkover si sono impegnati un anno intero con prove meticolose a ingentilire la sensibilità dei singoli musicisti e per riuscire a trovare il sincronismo corretto tra esecuzione musicale e filmati, questi ultimi creati dai Pinkover stessi, incessantemente intenti nel definire particolari importanti, ricercando soluzioni e idee alternative, affiancandosi a professionisti sia per il realizzo di effetti speciali che per lo show, per regalare allo spettatore un'esperienza visiva e musicale unica, una performance d'emozione pura dove luci, colori e musica si fondono all'insegna dello spettacolo per approdare fino ai meandri più nascosti dell'animo umano. Caratteristica peculiare delle esibizioni floydiane sono grandi palloni gonfiabili rappresentanti diversi oggetti: in The Wall a prendere vita sono i personaggi dell'album, sotto forma di gigantesche marionette. Elaborati e spettacolari saranno gli effetti speciali: emozionanti fuochi d'artificio cattureranno l'attenzione dello spettatore fin dall'inizio; alla fine della canzone In The Flesh, l'irruzione in scena di un modello di caccia bombardiere stuka, sostenuto da cavi, attraverserà la scena e si schianterà a lato del palco in una gigantesca esplosione di luci. Al centro sul palco lo schermo circolare, sul quale verranno continuamente proiettate immagini, film e animazioni sincronizzate con i brani in esecuzione. A metà spettacolo, viene edificato in breve tempo un muro di polistirolo di 16 metri di larghezza e alto 4.5 metri inquadrato da stendardi. Il tutto separa i musicisti dal pubblico, e permane per tutta la seconda parte del concerto, per poi crollare nel finale. Particolare attenzione va data allo spettacolo audiovisivo, dove le proiezioni, prima sullo schermo circolare, poi sul muro eretto nella sua interezza alla fine della prima parte, la fanno da padroni. Ogni singolo brano racconta una storia, i filmati accompagnano la musica dall'inizio alla fine, per meglio far capire e spiegare lo sconforto e i pensieri del personaggio principale, appunto Pink. I Pinkover, oltre alla minuziosa costruzione visiva vantano una ricerca sonora degna di nota, particolare da sempre caro a tutti i membri del gruppo, che, sin dall'inizio, li ha spinti a usare apparecchiature molto simili, se non uguali, a quelle utlizzate dai Pink Floyd stessi. Ricerca sonora nonché esecutiva, maturata da un'incessante e attento studio delle canzoni e degli album, sia in studio che dal vivo. www.pinkover.com www.facebook.com/pftribute www.twitter.com/pinkover2012 www.youtube.com/pinkover2012