PIERRE SCHAEFFER La Musica Concreta Inventore della Musica Concreta dicono i dizionari, come se fosse solo ciò. Dapprima ha consacrato dieci anni di ricerche a studiare il funzionamento dell'udito, a mettere delle parole sopra i suoni secondo il suo libro "Trattato degni oggetti musicali" del 1966. E questa impresa, dove niente era stato ancora rischiato, egli l'ha condotta con un razionalismo totale, più precisamente un razionalismo esasperato, come se sempre pensasse di essere equivocato. Poi ha esplorarato il suono, ciò, fu per lui molto più che aggiungere delle innovazioni, o sorvolare il territorio dei suoni naturali per farne delle foto e poi delle belle carte. Si è arrischiato di persona come essere ali lingua, nella "Foresta vergine"; ha studiato questa cosa arcaica, quasi interamente lasciata nel l,imbo dello Sconosciuto, che è la materia vivente del suono, la sua sostanza. Questo ricercatore sistematico non ha cornwsto che per irnpulso, e,gli si diverte a dare il titolo "Studio a delle Opere che sono tra le plU imprevedibili, le più dissimmetriche della Musica Contemporanea. Cosi anche i tre Studi dal 1958 al '59, composti al principio per mostrare ai suoi allievi il cammino diritto della ricelrca musicale. Curioso cammino diritto dove, da un secondo all'altro, non si sa più dove si è condotti. In verità le sue sono opere ironiche, malinconiche, segrete che hanno la stranezza del delirio e la leggerezza deSconcreto e del quotidiano e che hanno sofferto di non essere state considerate che come degli indicatori storici. Con Boulez, Terre Schaeffer condivide il privilegio curioso di essere uno dei nomi più conosciuti della Musica Contemporanea le cui Opere però non sono conosciute che per nome. Come compositore Pierre Schaeffer intrattiene con i suoni un rapporto totale e drammatico- il suono rappresenta per lui la Musica Perduta, preferisce la musica dl Bach quando è pura Lingua nel suo massimo d'astrazione, ma anche l'invito a perdersi quando la parola si fa suono o piuttosto ritorna al suono da cui è nata: "è la parola", e ciò può avvenire solo nella sofferenza. La Musica Concreta, Pierre Schaeffer non l'ha inventata come musica di tutti i suoni ma dappnma come una musica fondata sulla frattura che si distacca, si sradica in un suono acustico, che dalla sua causa iniziale lo si lavora poi su un supporto registrato dove esso e orfano di questa causa. Nessuno più di Pierre Schaeffer ha vissuto il Suono Registrato come ferita, separazione da una unità originale, soprattutto quando si tratta della parola umana. Qualsiasi voce registrata per lui è derivata, viene da una testa tagliata, staccata; quella di Orfeo a cui fa riferimento senza staccarsi mai dagli occhi la scena originale del taglio ed attraverso questo mito che dopo tanto tempo comunque gli serve a dirsi ed a raccontarsi. Comunque l'unità è per sempre perduta, n(}n c'è che contraddizione con la quale si può comporre. Pierre Schaeffer non è rassicurante, ed è per questo che malgrado tutto è lui che si scaccia, che si respinge e non i rivoluzionari ufficiali: i Viventi Beatificati della Musica Classica. Ed è verso la sua nota farsa, verso la necessaria dissonanza d'angoscia e di verità che ci si gira e si ritorna perchè è là che si comprendeil suono. (di si dovrà mettere un giorno ad ascoltare le sue opere nella loro estraneità assoluta rese infine al loro destino privato. Possa l'ascoltatore sentirsi per una volta uomo solo davanti a loro, come Pierre Schaeffer fu solo davanti alla musica. Dichiarò infatti"Ero solo e smarrito, i musicisti ai quali facevo segno, sfuggivano davanti al nonsenso musicale. Dei compositori dei direttori d'orchestra e dei virtuosi avevano sfilato già nello studio; avevo anche fatto ricorso a musicisti di Jazz confidando nella loro fracoltà di improvvisazione e del -loro senso acuto della materia sonora. Ma nessuno di loro mi aiutò." Ecco allora che conobbe Pierre Henry giovane compositore diplomato al conservatorio. Era timido e abile, parlava poco ma, fin dal primo momento, il Piano parlò per lui e in quale modo orestigioso. E' a quest'epoca che composero insieme [a "Sinfonia per un uomo solo". Schaeffer ne aveva avuta l'idea, il canovaccio, la volontà; Pierre Henry vi apportò- materiali, ispirazione, sincerità, virtuosismi pescando straordinari rumori di segheria, estratti dal cantino di un violino, ritmi di passi su una scala. Pierre Schaeffer si è sempre sentito prima sperimentatore poi musicista; essendo consumato dal bisogno della ricerca e dal fanatismo della conoscenza. Insieme si allontanavano dalla tradizione musicale e si buttavano verso l'awenire. La Musica Concreta è musica? A questo equivoco si è giunti perché Pierre Schaeffer ama i mostro adatti a nauseare allo stesso tempo, sia i campioni del rinnovamento che i difensori della tradizione. Dapprima con l'opera "Sforad~", e soorattutto poi con Orfeo 53" composta con Sierre H^enry che provocò nel 1954 la catastrofe nella platea d'ascolto. Questa C)pera Concreta riuniva per la prima volta l'azione diretta rappresentata sulla scena con dei cantanti e danzatori e un'orchestra dove erano scandalosamente vicini dei romantici violini e degli altoparlanti che vomitavano tutti i rumori dell'Inferno puntualizzati da versi greci potenti come un'artiglieria. Egli preferiva parlare di esperienze musicali nel dopplO senso di fare un'esperienza, da cui si possono trarre degli insegnamenti oggettivi e d'avere esperienza, fondamento soggettivo di una riflessione.