Il brano "Maria", declinato nelle tre versioni, nasce da una riflessione profonda sulla propria identità e sulla continua ricerca di sè. Queste tracce ci raccontano delle diverse anime di MEG: quella più dancefloor ed elettronica e quella più intimista ed emozionale, che affondano le proprie radici nella cultura musicale in cui MEG si è formata, cioè quella del remix.
Così come non esiste mai una sola versione di uno stesso brano, MEG ci ricorda di come non siamo creature monolitiche, bensì anime complesse e in costante evoluzione, alla ricerca di nuove versioni di noi stessә in un viaggio circolare in cui ogni fine coincide con un nuovo inizio.
Questo tema si riflette anche nell’artwork dell'EP: la scritta "Maria" si intreccia in una forma che ricorda l’uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo di ciclicità, rinascita e movimento perpetuo. Il segno grafico riprende un'antica rappresentazione di misteriosi passi di danza e racchiude perfettamente il senso del brano e della sua energia fluida e senza fine.
La danza come un elemento centrale, intesa non solo come gesto liberatorio e rituale di gioia, ma come vero e proprio atto rivoluzionario