Il nuovo progetto mette in luce il suo gusto per le combinazioni inaspettate e uno stile unico: un mix esplosivo di rockabilly, punk, cold wave e psychobilly psichedelico. I brani, in francese e in inglese, uniscono chitarre anni Sessanta, un’“orgia di synth” tipicamente anni Ottanta, drum machine potenti, delay analogici ed energia volutamente grezza.
Le influenze che attraversano l’album sono evidenti: dai Velvet Underground a The Stranglers, Motörhead, The Cure e The Stray Cats, passando per JJ Cale, le compilation Nuggets, fino agli artisti francofoni come Gainsbourg, Les Rita Mitsouko, Métal Urbain, Plastic Bertrand e Marc Charlan. Il risultato è un album veloce, tagliente — con ritmi che arrivano fino a 240 bpm — a tratti radicale, pensato “per chi ha il cuore che sanguina e vuole combattere”.