Kinky Friedman A New York si muore cantando Feltrinelli £. 12.000 Il Lone Star café è uno dei più celebri locali newyorchesi dove ascoltare musica country dal vivo, locale che diverse volte ha ospitato lo stesso autore di questo volume. Richard "Kinky" Friedman naturalmente è un cantante country, al tempo stesso è protagonista di tutti i suoi romanzi che, per abbandonarci ad una facile classificazione, potremmo definire gialli. Ma si tratta di un genere non così facilmente etichettabile. Musicista per mestiere e detective per vocazione, Kinky si trova a dover cercare un misterioso assassino che colpisce gli artisti che si esibiscono sul palco del Lone Star. Il caso sulle prime sembra facilmente risolvibile, visto il numero esiguo dei sospetti, ma la trama si andrà sempre più infittendo con l'incedere della storia. L'omicida, infatti, precede le sue "azioni" indirizzando alle vittime lettere con testi di canzoni del grande Hank Williams. In questi testi si celano gli indizi che caratterizzeranno l'omicidio. Tra collaboratori alcolizzati, giornalisti di fama e una bellissima fotoreporter inglese: il suo accento mi gustava, scrive Friedman, un accento, così come molte altre componenti della femmina, diventa tanto più eccitante quanto più la femmina è leggermente alterata. Tuttavia, non bisogna farle notare la cosa, a meno che non si desideri alterare veramente la femmina. Che non è mai una cosa eccitante. Il romanzo si consuma ad una velocità strabiliante, trovate geniali trasformano la parola in immagini surreali: allora il gatto che si infila sotto la luce della lampada in realtà è andato a fare un giro a Miami beach,. I sigari vanno via uno dietro l'altro come i caffè e le giornate in attesa di risvolti. Una bella scoperta questo A New York si muore cantando, un libro che ci rivela il talento di un autore capace di divertire raccontando una storia ricca di momenti divertenti e di suspense. Ah! Dimenticavo: l'assassino è... scherzo! Andrea Alessandro Di Carlo