KIM HIORTHØY Melke Il norvegese Kim Hiorthoy è stato, assieme a Múm, Vert, Scratch Pet Land, B. Fleischmann e Melodium, tra i primi e migliori interpreti di quella tendenza di molta recente elettronica europea verso quella semplificazione pop che abbiamo opinabilmente chiamato "pop'eclectic"- ma che potremmo tranquillamente definire anche "glitch-pop" - e adesso, a giudicare dalle numerose uscite, sta diventando sempre più 'movimento'. All'unico album pubblicato finora ("Hei"') l'autore fa seguire adesso una raccolta di remix, singoli e pezzi utilizzati per compilation. Si tratta di materiali solo strumentali, svagatezze pop la cui forma divertente e divertita rimanda spesso ai 'padri nobili' di tutta la scena (indubbiamente i primi Mouse On Mars e l'Aphex Twin del "Richard D. James Album") accomodando, sopra distese ritmiche asincrone, strumenti acustici come pianoforte, chitarra, melodica e violino, poi strumenti giocattolo, loops, sample, registrazioni 'concrete' e quant'altro immaginabile di spazzatura analogica. Un misto frutta dal retrogusto adesso leggermente più 'serio' rispetto a "Hei", visto che l'album presenta diversi remix, una forma, questa, che quasi per definizione tende ad eludere gli eccessi zuccherino-melodici per sottolineare quelli più marcatamente ritmici. In ogni caso, un completamento imperdibile per quanti posseggono il primo album e una perfetta introduzione al musicista per quanti lo hanno perso. In attesa del secondo episodio, che sarà un gran disco e che manderà Hiorthoy in orbita come e più dei Múm - l'universo che occupa, d'altra parte, è lo stesso.