KENNY WHEELER, tromba, flicorno. Nato a Toronto nel 1930, si interessa ben presto al jazz, ascoltando i grandi del be-bop, da Miles Davis a Dizzy, da Fats Navarro a Kenny Dorham. Nel '52 si trasferisce a Londra, dove approfondisce tecnica e bagaglio conoscitivo studiando composizione e contrappunto con Richard Rodney Bennett e Bill Russo; negli anni '60 avvicina importanti jazzisti quali Ronnie Scott e Tubby Hayes, Friedrich Gulda e la Clark-Boland Big Band. Poco dopo subisce l'influenza del nascente free-jazz europeo e collabora con John Surman, Evan Parker, Derek Bailey; si accorge di lui Anthony Braxton, che lo invita a far parte del suo quartetto accanto a Dave Holland e Barry Altschul. Dagli anni '70 incide una lunga serie di dischi per la prestigiosa etichetta tedesca ECM, a fianco di musicisti provenienti da aree eterogenee: Keith Jarrett, Jan Garbarek, John Taylor, Ralph Towner, John Abercrombie. Trombettista, ma soprattutto flicornista, per tutte le stagioni, Kenny Wheeler incarna, a sessant'anni, il tipico musicista di fine secolo, il cui strabismo culturale costringe a guardare alle più svariate fonti di ispirazione. Da Pepper Adams a Rabi-Abou Khalil il salto è solo in apparenza lunghissimo; Wheeler, dall'alto di una poetica raffinata, piega tutti gli stimoli ad un denominatore comune chiaro ed evidente. La libertà del fraseggio, che non si allontana da un rigore ritmico costante, si sposa sempre alla ricerca di linee melodiche personali al servizio di una sonorità ovattata e affascinante: mai banale o ripetitivo, Kenny Wheeler è senza dubbio uno dei più grandi musicisti del mondo.