ENYA A day without rain Enya è un marchio registrato, una corporation, una multinazionale da 44 milioni di dischi venduti dietro cui si celano una cantante, un produttore e un paroliere. Giunta con A day without rain al quarto album, Enya è ormai un'istituzione irlandese parareligiosa, e in quanto tale insensibile ai cambiamenti e proprio per questo può ispirare a volte paurosi gesti di terrorismo laico, d'iconociastia, blasfemia. Quando le cose vanno bene però (e talora l'unione di new age e minimalismo nymaniano sarebbe un ottimo commento sonoro a sogni di notti di mezz'estate) tornano alla mente i momenti più ecclesiastici della connazionale suor Bernardette-Marie/Sinead O'Connor. In quegli sprazzi di franchezza Enya ha una voce magica, che sfrutta al meglio i trucchi dell'illusionismo, che in questi casi si chiamano riverbero, eco ed effettacci vari. E imbambolati dalla luce di quest'Eden si finisce per chiedersi per quale motivo si tenda a diffidare della genuinità di un disco che nei giorni giusti può trasportarci in dimensioni fiabesche sotto cieli d'Irlanda. La risposta arriverà nei giorni sbagliati, quando tanto buonismo etereo e stucchevole fara dimenticare ogni effetto benefico della cura.