l retaggio musicale di Dewey Redman è di quelli tipici della sua generazione: chiesa Battista, scuola superiore e Università, ma anche marce, musica da camera, swing, rhythm & blues e jazz. "Musicista per musicisti", Redman si è conquistato un grande rispetto e un'importante posizione nell'ambiente del jazz contemporaneo. Lasciata la carriera di insegnante per dedicarsi a tempo pieno all'impegno di musicista, si trasferisce da Fort Worth a San Francisco, dove trova una comunità di jazz ricca e stimolante, che gli consente di fare l'esperienza necessaria per sbarcare successivamente a New York. Sulla West Coast collabora con Pharoah Sanders e Rafael Garrett, scrive ed arrangia musica originale per big band, registra, infine, il suo primo album, "Look for the Black Star", che è oggi quasi un "oggetto di culto" discografico. Raggiunta la Grande Mela, Redman si incontra col suo vecchio amico delle scuole superiori Ornette Coleman. Tra i due nasce un sodalizio che durerà molti anni. Durante un tour europeo con Coleman ('69), Redman pubblica per la "rivoluzionaria" etichetta Big-Actuel il suo secondo disco, "Tarik". Molti altri album vengono registrati con Ornette, fra cui i memorabili "Science Fiction" e "Crisis". Negli anni '70, Dewey entra a far parte del gruppo di Keith Jarrett. In quel contesto mostra tutta la sua versatilità, adattando il suo stile inconfondibile ad un diverso concetto di musica d'assieme. La collaborazione con Jarrett gli consente anche di ottenere una piu ampia notoriètà e maggiori riconoscimenti. Partecipa attivamente alla storica esperienza della JAZZ COMPOSERS' ORCHESTRA, e in quell'ambito registra diversi album con Carla Bley, Leroy Jenkins, Don Cherry, Roswell Rudd, Charlie Haden... Verso la metà degli anni '70, Redman incide come leader, per la ABC Impulse, "The Ear of the Behearer" e "Coincide". Di uscita più recente sono "Playing" e "Old and New Dreams", targati ECM, e "Musics" e "Sound Sign", per la Galaxy. Di nuovo ECM è l'album "The Struggle Continues", e la collaborazione con Pat Metheny nel gruppo 8Q/81. Il suo attuale quartetto è composto da Rita Marcotulli al piano, Cameron Brown al contrabbasso e Leon E. Parker alla batteria. Probabilmente la chiave del successo artistico di Redman risiede proprio nella sua versatilità, oltre che in una personale cifra stilistica. Il che gli consente di adattarsi ai più disparati contesti. Un esempio rilevante di questo è il modo in cui suona la mllsette, strumento nord-africano. I suoni esotici che ne riesce a trarre, con brillante e sapiente maestria, hanno fruttato a Dewey infinite lodi dai suoi colleghi come dal pubblico. Ascoltare Dewey Redman è come sentire ùn consumato artista nella sua forma migliore, un arttsta il cui messaggio è chiaro, magistrale e dinamico.