Denzoe Qualcuno li ha definiti i Chemical Brothers italiani. Marcelo Lardo, chitarra dei romani Denzoe incassa il complimento con disinvoltura. Però si schernisce: "Grazie tante, ma la presunzione non rientra nei nostri vizi. E qui siamo alla lesa maesta". La musica dei Denzoe si situa cumunque al bordo estremo del rock elettrico e della dance elettronica. Come a dire: techno e jungle dalle ritmiche serratissime, spunti chitarristici di discendenza punk, thrash e grind, solide radici melodiche. E' una cura particolare per gli arrangiamenti, inclusa l'intrusione di effetti speciali di devastante potenza. In Forte l'elemento straniante è la voce dello speaker che interrompe tutte le reti della programmazione Rai per annunciare il rapimento di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, il potere della comunicazione al suo massimo livello, chiarisce Marcello Lardo. In altri casi, è l'uso reiterato di un suono, o un campione a forgiare l'identità di un brano, per esempio in Urlo, dove una sola battuta di chitarra, un accordone pesante, finisce in loop e si integra nella sezione ritmica. Caratteristiche che emergono con maggior vigore nella dimensione live dei Denzoe, che sono Corrado Iachett, campionatori e sequencer; Massimiliano Pietrantoni, batteria; Carlo Vatteroni, voce e Marcello Lardo, distorsioni e rumorismo in punta di plettro. Campionare noi stessi, questo ci interessa soprattutto: creare un circolo che gira su un'idea originale e tutta nostra. Per farsi un'opinione a riguardo è sufficiente osservare il videoclip che il regista Paolo Scarfò ha girato per Curve, nella sala prove del gruppo, una falegnameria del rione Monti. Invischiati in una grande ragnatela i Denzoe cercano di liberarsene grazie all'energia della musica. Aggressività ed autoironia, insomma, due concetti chiave per penetrare il mondo del gruppo capitolino.