Tre giovani (Bastò, Alivè e Ciccio) stavano passeggiando allegramente per la Foresta di Sherwood quando si imbatterono in una cosa tanto strana quanto inusuale: una videocassetta. Alivè, con la sua indole, disse subito: " Sarà sicuramente un film di natiche". Esterrefatti dal colpo di fortuna i tre saltellarono pieni di gioia verso casa di Alivè poco distante da lì. Dopo che fecero PLEI sul videoregistratore si accorsero invece che era la famosa trilogia di Ritorno al Futuro e la videro tutti e tre insieme mettendo da parte ogni spirito bollente. Alla fine del film Bastò imbracciò un liuto che aveva rubato agli zingari e si mise a suonare le canzoncine che andavano di moda quando era stato girato il film ed era ancora implume. Lo stesso fece Alivè che prese le pentole di sua zia (che anche lei era stata mangiata dal lupo cattivo insieme alla nonna) e cominciò a suonarle a modo di batteria, usando per bacchette le palettine del gelato. Ciccio intanto si stava deprimendo perché non sapeva suonare nulla. Alzò gli occhi e vide una conchiglia e cominciò a suonarla soffiandoci dentro. I tre pieni di gioia pensarono che tutto ciò era divertente e solevano ogni sabato pomeriggio incontrarsi per suonare insieme a casa di Alivè. Uno di questi pomeriggi suonò improvvisamente il campanello, era un piccolo Gattino nero indifeso. Ciccio disse subito:" Come fai a non voleje vè??" così lo accolsero con calore e dolcezza. Subito i tre si accorsero che mentre suonavano il Gattino aveva due qualità, la prima era che miagolava a tempo con il liuto del Bastò, l'altra era che come Alivè dicesse qualcosa, lui si faceva delle fragorose risate. Così anche il Gattino iniziò a incontrarsi con i musici. Un giorno mentre Ciccio tornava a casa davanti un monastero incontrò un orco brutto e puzzolente che rideva ubriaco, questi si chiamava Giovà. Ciccio gli chiese una sigaretta e parlandoci un po' capì subito che poteva essere il pezzo che mancava al mosaico dell’orchestrina. Così Giovà entrò nel complessino con il compito di suonare l'organetto della chiesa e fare più rumore possibile con la sua pianola. Il resto è noia. Da qui in poi i 5 giovini ( chiamatesi DeLorean in onore del film con il quale tutto iniziò) iniziarono a suonare nei banchetti, nei cerimoniali, nelle feste, nelle osterie e nei matrimoni raccogliendo sempre un buon successo del pubblico proponendo le musichine più famose e divertenti degli anni ’80. www.myspace.com/deloreanmusicmc