Con Voyager To Voyager, i Dead Meadow siglano il loro decimo album in ventisette anni di carriera.L’ultimo con il bassista Steve Kille,rappresenta l’ennesimo tuffo nelle sonorità predilette dall’ora duo formato da Jason Simon (voce e chitarra) e Mark Laughlin (batteria). Un sound che affonda le radici negli anni ’60, ma che attinge anche a piene mani dalle influenze letterarie di Tolkien e Lovecraft.Scritto e registrato in tre intense sessioni presso gli Ultrasound Studios nel centro di Los Angeles, il successore di Force Form Free (2022) ne mantiene la scorza cruda e analogica, con la voce volutamente in secondo piano rispetto a riff, ritmi e groove (come in Dead Tree Shake), mentre i temi legati alla cosmologia e all’esplorazione interiore continuano a essere un filo conduttore. The Unhounded Now, con l’aggiunta dell’organetto per un tocco vintage, rappresenta una psichedelia coriacea, ai 13th Floor Elevators.