Considerando che sono solo otto tracce, già a metà disco ci si stupisce di quanto sia variegata la proposta dei Cabrera, che certo eredita la sensibilità dei primi due album Da qui si vede tutto e Una montagna in casa, ma creando al contempo qualcosa di nuovo e incomparabile. Tra riflessioni condotte sottovoce e il clamore degli sfoghi, il quartetto di Modena offre un antidoto all’apatia e ci aiuta a restare intatti dentro questo mondo che frana in continuazione. A differenza di quelle del liceo, la rimpatriata dei Cabrera è stata più che gradita.