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NAPALM DEATH "Throes Of Joy In The Jaws Of Defeatism“ Tour

NAPALM DEATH "Throes Of Joy In The Jaws Of Defeatism“ Tour
Gli inglesi tornano infatti più in forma che mai e con ancora la capacità di stupire amplificando come non mai tutta una serie di scelte artistiche che, per chi conosce solo superficialmente la storia dei Napalm Death, potrebbero risultare inedite ma che tanto inedite non sono. Shane e soci infatti pur non avendo mai fatto segreto di essere stati pesantemente influenzati da band come Residents, Swans (ascoltate come si apre e come si chiude “From Enslavement To Obliteration“) o Sonic Youth (che hanno caratterizzato tutta la loro seconda metà degli anni ’90 e che sono tributati qua con la stupenda cover di White Kross) alzano ancora di più il tiro rendendo tali influenze necessarie nell’economia dell’album e non più solo esperimenti sparsi. In mezzo alle “solite” rasoiate grind-metal come la cupissima opener Fuck The Fucktoid, la title track o Blacklush Just Because abbiamo infatti veri e propri incubi industriali figli di Einstürzende Neubauten e dei primi Swans (A Bellyfull Of Salt And Spleen) il tutto mescolato alle avanguardie di Amebix, Voivod o Die Kreutzen (Joie De Ne Pas Vivre) e Celtic Frost (Invigorating Clutch). Assolutamente efficace è in questi brani la prova vocale di Greenway che, ormai lontano dal growl dei bei tempi, ha avuto l’intelligenza e la bravura di evolvere il suo stile in qualcosa di ancora più originale e indecifrabile. Se in Acting In Gouged Faith dissonanze chitarristiche noise-rock sorreggono una base ritmica schizofrenica, con Amoral abbiamo un brano dal refrain fenomenale e totalmente spiazzante che richiama nuovamente Michael Gira e soci ma del periodo “Love Of Life” questa volta. Giusto a rendere il tutto ancora più complicato e destabilizzante.

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