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PIERO UMILIANI "Library Music Volume 1"

L'opera di Piero Umiliani (1926 – 2001) si colloca all'interno di un affascinante paradosso della storia sociale e musicale; un compositore di profonda importanza e visione, il cui vasto corpo di opere è rimasto peccaminosamente oscuro. Ciò è in gran parte una conseguenza della sua devozione al regno misterioso e spesso anonimo della musica da biblioteca italiana e della composizione di colonne sonore a cui ha dedicato la sua vita, un movimento che è sbocciato in Italia durante la seconda metà del XX secolo, incontrando molti dei più grandi compositori ambiziosi che lavorano sotto numerose forme - nel caso di Umiliani, soprannomi come Catamo, M. Zalla, Moggi, Old Big Chief And His Magic Twenty Fingers, Rovi, Tusco, ecc. - mentre utilizzano il contesto del cinema e della televisione per offrire sperimenta nel mondo come un corso troiano sonico. Il cofanetto,è un'ampia rassegna della produzione di Umiliani dal 1971 al 1983, probabilmente la più varia e creativamente prolifica della sua lunga carriera, nove delle quali non sono mai state ristampate in formato digitale formato. Al centro dell'attenzione c'è lo studio personale del compositore. il Sound Work Shop, una stanza di 82 metri quadrati, piena di strumenti provenienti da tutto il mondo, che ha contribuito a generare questo incredibile periodo di libertà artistica.Percussioni ed Effetti Speciali,che raccoglie oltre 30 tracce di brani per percussioni, che vanno dai puri ritmi di guida alle opere selvaggiamente sperimentali che incorporavano sintetizzatori gorgoglianti, facendo riferimento a varie tradizioni individuali , mentre fa un cenno verso un futuro che emerge in tempo reale. In stile tipicamente umiliano, da qui si va lontano con Underground del 1971, realizzato con Alessandro Alessandroni e Oronzo De Filippi all'interno di un misterioso progetto chiamato The Braen's Machine. Un'opera prog pesante e intrisa di psiche che si colloca tra le escursioni più sfrenate del compositore nella musica popolare del momento, ribalta tutto ciò che pensavamo di sapere su di lui.Il terzo disco del set, Temi Ritmici e Dinamici del 1973 ,incontra di nuovo The Braen's Machine al lavoro, lasciandosi alle spalle gli inebrianti regni incontrati attraverso Underground, mostrando una notevole versatilità con una zona break heavy di funky jazz, prima di venire in onda per tutta la durata di Nuove Arie Romantiche, un altro album d'ensemble, questa volta intriso di jazzità pastorale, con Sitimo (Antonio Simonetti) e Mico Bianchi (Michele Cobianch).
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