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MERZBOW "Hybrid Noisebloom"

Quando si tratta di rumore giapponese, pochi progetti hanno spinto i confini o sono saliti a uno status più iconico di Merzbow. Il figlio mutante del punk e della musica sperimentale, i suoni roventi del progetto - tanto singolari e selvaggi quanto unici - sono tra le affermazioni più importanti e definitive del movimento, gettando continuamente le basi per innumerevoli artisti che si sono succeduti sulla sua scia. Come tanti artefatti del rumore giapponese, la produzione di Merzbow - spesso pubblicata su piccole etichette in minuscole edizioni - è rimasta in gran parte di difficile accesso e molto ricercata. Fortunatamente, negli ultimi anni, l'impronta italiana, Urashima, ha fatto seri passi avanti per rendere disponibile il catalogo precedente del progetto attraverso uno sforzo di ristampa dedicato. Hybrid Noisebloom, originariamente pubblicato da Vinyl Communications su CD nel 1997, è l'ultimo di questa stridente scia di briciole di pane. Merzbow è entrato ruggendo sulla scena di Tokyo nel 1979 e rimane, fino ad oggi, uno dei progetti più prolifici e aggressivamente lungimiranti nella musica sperimentale. Alla fine semplicemente il soprannome adottato da Masami Akita, nella sua prima incarnazione Merzbow era un duo di Akita e Kiyoshi Mizutani, prendendo il nome dall'assemblaggio architettonico prebellico dell'artista tedesco Kurt Schwitters, The Cathedral of Erotic Misery o Merzbau, e rapidamente partì per sfidare nozioni radicate su cosa potrebbe essere la musica. Abbracciando la tecnologia e la macchina, anche nelle sue prime iterazioni, Merzbow ha rotto i confini e si è spinto verso nuovi territori dell'estremo, arrivando a uno spazio sonoro di rumore puro e genuino che ha continuato, ormai da oltre 40 anni, a stabilire il ritmo per il intero genere.Hybrid Noisebloom appartiene a un periodo distinto nella produzione di Merzbow. Durante un tour europeo nel 1989, Akita è stato in grado di trasportare solo attrezzatura semplice e portatile. All'altezza della sfida, queste limitazioni portarono allo sviluppo di una forma distintiva di rumore aspro, fortemente influenzato dal death metal e dal grindcore, che si sarebbe fatto strada nel decennio a venire.Composte ed eseguite su sintetizzatori EMS e Moog, Theremin, Metal Devices, Noise Electronics e Voice, tutte registrate a volumi estremi, le cinque tracce di Hybrid Noisebloom presentano un affascinante assalto sonoro, fortemente guidato dalla presenza di suoni elettronici, suonati contro le scarne interiezioni della voce pesantemente elaborata di Akita, che spinge verso nuovi territori dell'estremo, mentre sottilmente accenna a gesti storici dei primi anni dell'avanguardia.
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