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OGNI SOGNO HA IL SUO ANGOLO DI REALTÀ - Reportage: Mechanics For Dreamers

Testo di: Monica Calanni Rindina Foto di: Archivio fotografico MFD Line up: Daniele Napoli “Tana”, Luca Valisi, Roberto Latino “Lucky”, Alessio De Meo www.facebook.com/MechanicsForDreamers www.tana-creatures.it Info & booking: mechanicsfordreamers@gmail.com Mechanics For Dreamers sono un viaggio sterminato nei territori della fantasia e dell’indefinitezza, un mondo immaginario fatto di tensione e meraviglia. Un progetto complesso e immediato, poetico e cerebrale, inscindibile dalla performance. Hanno un nome sognante e rappresentano uno dei segreti meglio custoditi dell’amarcord. Nel loro sangue scorre l’incanto, e in pochi possiedono questo “enzima”. Sono espressione e immaginazione. Qualcosa che va oltre l’esistente… è la realtà che sfuma nel nulla. Una speranza nichilista fra sperimentazione e libertà. Contemporaneamente forza visiva e splendore decorativo, la messinscena di un delirio costruito. Questa la lente con la quale guardare al loro mondo, la chiave di lettura di una realtà fondamentalmente fantastica ed eccezionalmente brillante. Su Daniele Napoli “TanaCreatures”, pesa l’onore e l’onere dell’inventiva geniale e surreale della costruzione di macchine meccanico-analogiche assemblate e dotate di meccanismi che generano movimento e suoni che vengono portate in scena in un dialogo animato tra le improvvisazioni della chitarra di Luca Valisi, il basso di Roberto Latino “Lucky” e gli effetti di Alessio De Meo, dando vita a un live dove orecchie e occhi devono lavorare insieme. Ad arricchire la loro performance i “pirofoni”. Macchine musicali meccaniche mosse dal fuoco, dal ferro, dal calore e dall’acqua, ideate a Marsiglia, ricostruite e perfezionate a Milano da TanaCreatures e dal Piccolo Circo Volante (Federico Bassi, ora Circo Paniko). Elementi primordiali per un’eco ancestrale, dove il fuoco diventa motore del suono: l’acqua si fa vapore incontrando il ferro rovente, il calore sale e tutto vibra “come fosse la voce stessa della terra”. La performance di Mechanics For Dreamers è un’esperienza che si colloca tra le macchine intonarumori di memoria futurista e le esperienze Fluxus, Jean Tinguely e il vaudeville, l’arte circense e la poesia. Nei loro live c’è il piacere, la felicità della pratica teatrale, la consapevolezza estetica, l’entusiasmo della creazione e delle sue sorprese. Impalpabili e densi di sognanti atmosfere felliniane. Un viaggio sotto pelle, attraverso suoni, rumori, ritmi, melodie nati dal vulcano primordiale, così come dal mondo industriale che si esasperano nel presente, avanzando ipotesi di possibili futuri. Tana, inventore dalle mani forti, dalle mani nude, dalle mani che creano, approfondisce insieme alla cinetica le dinamiche di trasformazione di materiali di riciclo e scarto industriale di diverso tipo: ferro, plastica, lamiere, fibra di vetro, alluminio e di oggetti: frullatori, aspirapolveri rotte, motorini... dando vita attraverso abilità e ingegno a sculture semoventi con sembianze “robotiche”, costruendo oggetti ispirati alle forme umane e animali con i quali dialoga. Ed è così che una sella di bicicletta e due lampadine formano la testa di una mantide religiosa gigante, dei tubi di scarico diventano le braccia di un robot, il serbatoio di un motorino il corpo di un ragno, i tergicristallo di un auto e due carene di moto una corazza con ali battenti. Gli oggetti ripudiati diventano sculture di un linguaggio nuovo, proprio per questo pronti ad assumere una diversissima natura; ed è così che nel tempo si sono organizzate in una sorta di teatrino diretto dal loro creatore per le performance di Mechanics For Dreamers. Sotto il suo controllo si dimenano, suonano, ballano, in una celebrazione creativa. Tana è un cannibale, nel senso antropologico del termine: divora ogni immagine, ogni suono, ogni stimolo, lo fa suo e lo assimila esattamente come il cannibale mangia il cuore del suo nemico per impadronirsi del suo coraggio. L’incontro delle macchine di Tana con la sensibilità trasversale e l’abilità musicale di Luca, Lucky e Alessio danno vita a un flusso in continuo mutamento di suoni che intrecciano e alternano ritmiche e tribalismi, le radici e il futuro, affinando i loro talenti in un’apertura all’improvvisazione della pratica musicale che si sviluppa in un concentrato di pulsione spettacolare. Con piglio e personalità dopo un’ouverture di riverberi nei loro live si vanno ventilando melodie pronte a perdersi in angoli scuri, sinfonie distorte, tappeti vibranti… spezzati seccamente da sonorità dure, forti, inattese, strati di rumore industrializzato. Il punto dove tutti i punti e i destini s’incontrano lasciando traccia e memoria del loro passaggio. Come il clown inconsapevole, ignaro di tutto ciò che lo circonda, Mechanics For Dreamers hanno gli stupori, gli sgomenti, le improvvise esplosioni di allegria ma anche gli altrettanto improvvisi attimi di malinconia e inquietudine. Affascina la precisione e la cura della loro presenza, l’attenzione dei gesti, il modo di abitare la scena, l’apertura all’imprevisto e all’imprevedibile. Il palco diviene teatro, e attraverso improvvisazioni e azioni coinvolgono il pubblico in una colorata messa in scena. L’idea di “avanguardia” che emerge, è materia palpitante, una sorta di impulso creativo animato e arricchito di percorsi sperimentali. La volontà di trovare varie e sorprendenti sonorità senza nessuna sudditanza culturale. Volete sapere qual è la sala prova dove nascono le Musiche di Mechanics For Dreamers? Siete curiosi? Il loro quartier generale è un capannone con una notevole quantità d’attrezzature, flessibili, martelli, saldatrici, trapani, punzoni, chiavistelli, avvitatori, dadi, bulloni, chiavi, ecc. un luogo che odora di ferro e polvere, vivace e eccentrico. Un grande deposito pieno di scaffali zeppi di oggetti di vario genere, bauli che devono ancora essere svuotati, oggetti dimenticati, oggetti con una loro storia, oggetti di cui non si conosce la provenienza e neanche l’appartenenza; un giacimento formidabile, fonte di ispirazione ed immaginazione per sogni, avventure, storie… dal sapore malinconico e allo stesso tempo allegro, di ricordi abbandonati pronti ad assumere nuova vita. Numerose le loro esibizioni, dai centri sociali occupati ai musei, dai club ai festival all’aperto. Eccone alcune: Foa Boccaccio di Monza, CSOA Forte Prenestino a Roma, Sound Bonico a Piacenza, Le Kab de l’Usine a Ginevra, Teatro PIM Off e Museo della Permanente a Milano. Questa la prossima data, siete tutti invitati in questa suggestiva location: 12 dicembre, Fonderia Artistica Battaglia (via Stilicone, 10, Milano). Sono certa che se li vedete dal vivo non li dimenticherete facilmente, fidatevi di me! Questa recensione è una dichiarazione d’amore. Confesso, li adoro… E la passione è passione e non ci si può far nulla, diventa una necessità. A cura di: Monica Calanni Rindina www.facebook.com/mamolifestyle
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