Nati nella provincia di Bologna nel 2003, i TERMINAL SICK arrivano alla formazione che darà alla luce questo demo nel 2006. Inseriscono la propria proposta musicale all’interno dell’ambito nu-metal. Una scelta certamente non infondata, ma che comunque, dato che al di sotto di tale definizione è ormai possibile trovare produzioni con forti tendenze mainstream (Evanescence, Linkin Park, Lostprophets, Hoobastank, etc.), non sembra rendere completamente giustizia alla proposta sonora del gruppo. Infatti, complessivamente, per quanto sia possibile sentire forti influenze da parte degli Slipknot, e in special modo del loro album omonimo del 1999, o forse anche proprio per questo motivo (in fondo il gruppo dell’Iowa, con le sue malcelate pulsioni thrash, death e core in generale, ha sempre rappresentato un capitolo decisamente a parte nel panorama della ”nu-vulgata”, quando non addirittura radicalmente estraneo ad essa), il suono dei Terminal Sick si manifesta come decisamente più aggressivo rispetto ai consolidati standard nu-metal imperanti, e si muove con una compattezza tale da evocare sonorità ben più vicine al metalcore di gruppi come Heaven Shall Burn, Hatebreed e Caliban. Il demo è costituito da tre intense tracce (più un remix) sulla base delle quali è possibile già farsi una buona idea di quella che è - e vuole essere - la proposta musicale del gruppo. Basso e batteria si muovono quasi fossero una cosa sola, e insieme costruiscono le solide e massicce fondamenta di un muro sonoro su cui poi si vanno a stratificare i lavori di chitarra e dj; e in cima a tutto una voce che alterna parti di voce pulita a scream di matrice hardcore. In poche parole: potenza, energia e decisione, in piena armonia con i codici del genere. Ed in ambiti come il metal e l’hardcore o, come in questo caso, nei territori di confine tra più campi, le proposte musicali tendono a situarsi in quella zona di confine tra tradizione e innovazione in cui ciò che fa la differenza non è il quadro nel suo insieme, ma i particolari che ne definiscono le peculiarità e che trasformano un impianto già strutturato in una nuova singolarità. E in questo caso, se da un lato voce, chitarra, basso e batteria rappresentano la tradizione, dall’altro la scelta di dare ampio spazio al dj è l’elemento che permette al gruppo di ampliare il proprio spettro d’azione e personalizzare la proposta nel suo insieme. Loop, campionamenti, percussioni tribali, ammiccamenti drum’n’bass e beat veloci si inseriscono nel flusso sonoro generale trasfigurandolo e contemporaneamente venendone modificati. Sebbene in generale l’uso di dj e affini sia l’elemento peculiarmente distintivo del nu-metal, la compattezza della mole sonora metalcore qua sviluppata da basso-batteria-chitarra rimane in ogni caso il vero centro di gravità per l’azione di tutti i vari elementi elettronici, i quali a loro volta reagiscono spostando l’asse dell’impianto generale e creando in questo muro sonoro improvvise vie di fuga a ripetizione. L’unica nota parzialmente negativa è costituita dalla qualità della registrazione del demo, che non riesce a rendere pienamente giustizia a quelle che sono le buone potenzialità del gruppo. Ma le ottime intenzioni da parte della formazione emiliana si vedono nella scelta di offrire, in attesa di una produzione in grado di valorizzarli pienamente, una bella confezione in una custodia da DVD, un curato booklet a colori, più varie foto che vanno ad affiancare le tracce audio nel contenuto del CD, e infine anche una traccia video che costituisce un assaggio delle potenzialità del gruppo nella dimensione live. www.terminalsick.com www.myspace.com/terminalsick