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PLAIN WHITE T’SA

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Per quasi dieci anni i Plain White T’s hanno suonato di fronte a platee gremite desiderose del loro pop punk. Il loro viaggio comincia suonando cover in uno scantinato di periferia e dopo una incessante attività live (compresi 4 Warped Tour) i PWT’s sono diventati dei veri e propri guerrieri della strada e con il loro primo album per una major, “Every Second Counts”, sono pronti per fare il grande salto nel mondo del rock. Chiamatelo duro lavoro oppure destino, una cosa è certa, i Plain White T’s sono venuti al mondo per farvi divertire. La storia dei PWT’s ha inizio al liceo quando il frontman Tom Higgeson varca per la prima volta la soglia del Metro, famoso locale rock di Chicago, e li vede il suo futuro sul palco. La scena musicale locale stava esplodendo grazie a gruppi come Smashing Pumpkins e Veruca Salt, e Tom decise che era giunto il momento di realizzare il suo sogno. Armatosi di carta, penna e chitarra Tom inizia a fare esperimenti su testi e melodie con un registratore a quattro piste nella casa dei genitori a Villa Park nell’Illinois. Una volta sentitosi abbastanza sicuro delle sue capacità di comporre canzoni decide di dare un nastro a Christian Lane, cantante della band Loud Lucy, che con grande sorpresa lo ascolta. “Lo vidi ad un concerto e si ricordava di me” dice Tom, “Mi disse, chiuditi per un anno in una stanza con la chitarra e sarai pronto. Mi ha dato un grande incoraggiamento.” Dopo aver reclutato un gruppo di compagni di scuola, tra cui il chitarrista Dave Tirio, ci sono voluti solo un paio d’anni perché i PWT’s suonassero al Metro, dopo che si erano costruiti un forte seguito a livello locale grazie alle storie di malessere adolescenziale e notti senza amore di Tom. “Ogni volta che ci trovavamo di fronte ad un gruppo di ragazzi che non ci conoscevano per noi era una grande opportunità. Ecco di cosa si tratta, conquistare sempre nuovi fans. E sin da quando avevamo 16 anni abbiamo sempre voluto avere successo ed avere una vasta audience.” L’industria non tarda a notare il successo e dopo aver venduto migliaia di copie dell’esordio autoprodotto “Stop”, i PWT’s firmano con la Fearless records (etichetta di Sugarcult, At The Drive In e The Aquabats) che ripubblica l’album assieme al disco “All That We Needed nel 2005. Sull’esordio su Hollywood Records “Every Second Counts” Tom, insieme a Mike Retondo (basso e voce), De’Mar Hamilton (batteria) e Tim Lopez (chitarra e voce) continua a trasformare il personale in universale. Sull’album canta di incontri e abbandoni e di tutto il travaglio emotivo che avviene nel mezzo ai due momenti. La hit “Hey There Delilah”, già al numero 1 della classifica Billboard Hot 100 e della classifica inglese, sta rapidamente scalando le classifiche di airplay e vendite anche in Italia. L’emozionante ballata acustica sta già rafforzando la loro fama di compositori di grandi successi. “Sapevamo che “Hey There Delilah” sarebbe piaciuta alla gente, e infatti sta diventando la nostra canzone di maggior successo” dice Tom. In un tono simile si pone il testo di “Friends Don’t Let Friends Dial Drunk” che mette in mostra la visione singolare di Tom su amore e vita, mentre la melodia ti coinvolge ad ogni movimento. “Parla di una ragazza che mi chiamava solo quando era ubriaca, e quando era sobria invece non voleva avere nulla a che fare con me” dice Tom. “Hate (I Really Don’t Like You)” è un specie di vendetta, la storia di una ragazza che mi aveva appena fatto una scenata, ma non potevo essere così cattivo, per cui è più come se fossi solo arrabbiato. Ecco a cosa si riferisce la frase “I Really Don’t Like You”. Canzoni che scavano più profondamente nel terreno emotivo sono “Our Time Now” e “Come Back To Me” e la raccolta “Write You A Song”. “L’amore è ciò che tutti vogliono, è ciò a cui le persone pensano ossessivamente, ed io non sono diverso dagli altri”, dice Tom, “le relazioni a volta ti fanno diventare matto.” Il che ci porta alla fatidica domanda: cosa succede nella sua vita amorosa? “E’ piuttosto una vita amorosa al contrario, cioè non piaccio a quelle che mi piacciono”. Ma non siate tristi per i PWT’s. come il titolo del loro album, la band fa in modo che ogni momento sia importante e si gode completamente questo percorso. “Le cose stanno andando più velocemente del previsto e procediamo con cautela, “ dice Tom, “Ma non cambieremo. Sia che suoniamo in un piccolo club o in un’arena, daremo sempre il massimo. E se dovessimo crescere veramente tanto ci potremmo finalmente permettere luci decenti!” www.plainwhitets.com

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