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FEIST

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Sull’onda di ben 4 nomination ai Grammy Awards (Best New Artist, Best Pop Vocal, Best Female Pop Vocal, Best Short Form Music Video), una nomination ai Brit Awards (International Female Solo Artist) e oltre un milione di copie vendute dell’album The Reminder, Feist annuncia il tour italiano.Ecco le informazioni fondamentali da sapere per innamorarsi perdutamente dell’album The Reminder: lei è molto più che la cantante che si regge su una ballata mentre un occhio di bue la illumina. In una vita passata, era una chiassosa reginetta della scena punk di Calgary. Ha fatto svenire i più rissosi ragazzacci con i suoi riff di chitarra quando faceva parte della rock band di Toronto, By Divine Right e ammutolito tutti come leader della leggenda indie rock canadese, Broken Social Scene. E’ testarda e meticolosa sulle cose tecniche, tipo il livello di equalizzazione dello stereo e sul tono giusto per la sua chitarra. E’ stata piazzata nel ruolo della più improbabile icona della moda, ma fondamentalmente è un maschiaccio che non si trucca. Capace d’intonare un saltellante foxtrot come Mushaboom che i tuoi nonni non avrebbero mai suonato sul loro Victrola a manovella, Feist ha anche dato vita a surreali marionette con i suoi electro-trash BFF Peaches a Berlino e oltre. Gli originali, acclamati, di culto, e grezzi demo (the Red Demos) di Let It Die e the Reminder includevano il suono di auto rumorose per le strade delle città. Sul palco lei può essere la cantante solista che cattura l’attenzione del pubblico con la sua chitarra o avere il ruolo di guida in una band di tre fratelli. Tutto questo potete ascoltarlo inThe Reminder, e in un certo senso è più Feist di qualsiasi altra cosa abbia fatto prima. Questo non vuol dire che Let It Die fosse una menzogna; semmai il contrario. Era il suono nato dalla collaborazione e dall’esplorazione con il suo migliore amico (Chilly Gonzales, tornato a dare una mano per The Reminder), il cui bozzolo deposto in un terreno strano ha permesso lo schiudersi di una straordinaria sperimentazione musicale venuta alla luce spogliando via ogni singolo strato.Nessuno, ancora meno Feist, poteva anticipare l’enorme risposta del pubblico mondiale a Let It Die. Sono arrivati un mucchio di premi e riconoscimenti. Il suo nome nella lista dei Migliori Dell’Anno. All’improvviso, una ragazza che era quasi un segreto sconosciuto ai più fuori dai confini canadesi, aveva singoli piazzati nelle Top 10 delle radio e la sua musica risuonava da centri commerciali e supermercati. La sua reazione? Continuare a suonare dal vivo. Trentatrè mesi e tre continenti. The Reminder è nato proprio durante questo lungo e avvincente viaggio on the road. Alla fine di quel lungo giro del mondo, Feist approdava a La Frette, una vecchia casa-maniero di 200 anni nei sobborghi di Parigi. La nostra ragazza recintava la sua live band – Julian Brown, Bryden Baird e Jesse Baird – e invitava Gonzales, Mocky e Jamie Lidell per aiutare a rifinire il sound. Riempiva la sala di pranzo e il salotto con un piano, vibrafoni, organi, chitarre, amplificatori …. ficcava due batterie contro le vetrate e spargeva microfoni come trappole per topi sul pavimento di legno delle stanze. Potrete persino ascoltare i cani che abbaiano tra le tracce del disco registrate in presa diretta, rumori di chi addenta una mela o passi nel giardino. Come bambini in un campeggio a base di rock ’n’ roll, Feist e i suoi talentuosi compagni d’avventura spesso rimanevano nei loro pigiama mentre lavoravano a The Reminder. Innamorata dalla nuova dimensione di stabilità dopo due anni e mezzo di girovagare, lei si svegliava ogni mattina e faceva angeli di neve con le piume della grande coperta sul suo enorme letto. Fallito ogni tentativo di registrare il cinguettio degli uccellini appollaiati sul patio di vecchie pietre, contrastato ogni volta dal rumore inaspettato del traffico (auto e aeroplani) nell’area isolata (più avanti, l’unico tentativo fuori da uno studio nel quartiere di Danforth a Toronto di catturare i cinguettii canadesi, si è rivelata un successo al primo colpo per la ballata folk The Park).E le canzoni sono arrivate una dietro l’altra, più di quanto s’aspettassero di fare nella breve finestra di due settimane. Un album. Brandy Alexander con la sua melodia vorticosa che rimbalza sull’incedere del battito della batteria. La tintinnante 1234, un omaggio al sogno adolescenziale. Con l’abituale collaboratore Gonzales, è nata The Limit To Your Love, una minacciosa fiamma lenta nella quale Feist diventa Nico sulle note soul del piano e le percussioni di Mo Tucker. Sea Lion Woman, il canto tradizionale già con successo interpretato da Nina Simone, viene lanciata nella stratosfera con sintetizzatori che suonano come cellulari, battiti di mani e un mini coro gospel. La sfavillante e lamentosa The Water immerge la splendida voce di Feist tra strati di vibrafono e piano, permettendo al testo allegorico di stoiche montagne, un goffo e periglioso mare e una piccola pila di ossa d’emergere lentamente dalle profondità. Intuition si srotola con un fragile pizzico sulle corde della chitarra, Feist gioca a rimpiattino con il distante coro di una folla.Non è facile non farsi catturare dalla straordinaria profondità e l’ampio respiro del materiale contenuto in The Reminder. Si può ascoltare il suono di ogni sfaccettatura di Feist– la ragazzina punk da Calgary, la ragazza da poster dell’indie rock, la parigina che prendeva a calci i ciottoli. Ogni cosa persa e ritrovata e tutto senza il minimo compromesso. E’ Feist che semplicemente risponde alle sue stesse domande con altre domande, e ci dà dentro – come canta dolcemente alla fine di The Reminder – “come il suo cuore comanda”. www.listentofeist.com

FEIST è presentato in Italia da VIVO CONCERTI

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