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DEBORAH BONHAM

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uando si considera la vita di un'artista, una domanda sorge spontanea: l'ambiente o la genetica hanno un grande impatto sulla creatività e la crescita personale? Deborah Bonham è puro British blues-rock e, senza le sue debilitanti perdite personali e la sua volontà di sopravvivere a tutte queste sofferenze, non avrebbe una così profonda conoscenza del blues. “Penso che il blues è quello che accade nella tua vita e che hai bisogno di attraversare e superare…è un esorcismo, una vera forma di terapia…” Tre eventi tempestosi segnano la sua vita: la morte del fratello John, membro dei Led Zeppelin e uno dei più grandi batteristi al mondo, che muore all'età di 32 anni per un mix alcolico poco prima di un programmato tour in Nord America nel 1980; John era una costante presenza nella vita di Deborah che a quel tempo aveva solo 17 anni. “il giorno prima era qui, e il giorno dopo ricevettimo una telefonata…non l'ho più visto tornare, era il mo eroe, il mio fratello maggiore. La mia intera famiglia si sfasciò dopo questo…" E la morte del padre nel 1989 e del fratello Michael, appena 48enne, nel 2000. “Appena inizi a pensare che hai superato la tragedia, ecco che ne arriva subito un'altra…ero disperata, non riuscivo a far fronte a tutte queste perdite…” Proprio attraverso la musica Deborah riesce a superare il suo dolore, un esempio è l'ultimo lavoro Duchess, il ritratto di una donna che riesce ad emergere da un profondo dolore e insane abitudini. “Il passato è ancora vivo in me e lo sarà sempre ma non voglio più riviverlo, voglio vivere il presente con un occhio al futuro. La musica mi aiuta a rimanere tranquilla per un po'” Una delle più belle canzoni dell'album è “Hold On”, una lettera aperta a questo mondo stanco e triste realizzato in duetto con Paul Rodgers (Free, Bad Company, Queen). Non ci sorprende il fatto che Duchess possieda un innegabile atmosfera di classico blues-rock: è possibile individuare le caratteristiche della canzone “Immigrant” dei Led Zeppelin in “Pretty Thing”, un allusione a “Dancing Days” in “Hold on” e una leggera somiglianza di “Dazed and Confused” in “How do you Feel”; ascoltando attentamente si percepiscono i battiti di Marvin Gaye e Little Feat in “Duchess and the Shufflemeister” e di Joe Cocker in “Waiting So long”. “...puoi pensare a qualsiasi cosa ma ti posso garantire che sono tutte mie influenze personali...” Nonostante le sue vibrazioni si rifacciano a Stevie Nicksish, la sua voce va ricondotta al suo idolo, l'eccellente cantante blues Maggie Bell, che, coincidenza, ha realizzato una canzone intitolata “Hold On” le cui parole “Quando è un periodo difficile devi pensare che andrà meglio / spazza via le nubi della disperazione / tempi migliori arriveranno presto / devi solo sapere che ci sono”; e Boham non solo le ha ascoltate e capite ma le ha adottate come proprio mantra. Duchess il cui titolo si riferisce alla madre, la donna più forte che lei abbia mai conosciuto, visualizza le ferite aperte nel lontano 2004 con The Old Hyde. “Hyde si basava sulla casa dove vivevamo e che aveva costruito mio padre, questo album arriva da tante turbolenze emotive, così per Duchess, ho voluto creare dei testi che fossero decisamente meno pesanti.” Bonham è una piacevole cantastorie e interprete capace di trascinare il pubblico attraverso i suoi sentimenti e i suoi pensieri, la musica rock è nei suoi geni e le sue doti nello scrivere ed esibirsi la portano ad essere considerata una delle migliori. Nata in Worcestershire, giovane sorella di John e Michael Bonham, già all'età di 5 anni esprime la volontà di affiancarsi al mondo musicale; iniziando a scrivere e realizzare brani propri con il fratello Jason, all'età di 17 anni registra la sua prima demo al Robert Plant's House. “Robert sembrava la persona giusta a cui chiedere consigli…me li diede molto volentieri, e mi diede anche la possibilità di registrare alcune demo con Jason e un paio di altri musicisti tra i quali Ian Rowley. Quando ebbi alcuni demo le invia in forma anonima, questo perché non volevo passare davanti a nessuno solo perché ero la sorella di John” Le demo vengono accolte tanto bene da permettergli di realizzare il suo primo album, For You and the Moon, con una delle emergenti etichette discografiche del momento, la Carrere Records; l'album raggiunge presto la top 5 nelle classifiche radiofoniche NME e viene accolto positivamente anche in Europa dove viene votato come “Record of the Year” da Musik Mart in Germania. Seguono delle tourneè in Inghilterra e in Europa e la collaborazione con l'etichetta giapponese SAM Co, numerose recensioni e interviste radiofoniche tra le quali ricordiamo quelle per la Burrn e J Wave Radio e, nel 1995, arriva il singolo “Perfect World” realizzato dalla RPM records. La parte migliore arriva nel 1997 con due grandi viaggi di successo negli Stati Uniti tra cui ricordiamo il concerto al Rockline Radio di Los Angeles seguito da ben 3 milioni di ascoltatori tra l'America e il Canada e la sua apparizione come ospite di Jason Bonham e band al Whiskey A Go Go di Los Angeles dove viene accolta calorosamente dal pubblico. Il successo di questo viaggio è solo l'assaggio, ne segue un altro dove apre i concerti con il nipote Jason al “House of Blues” di LA, New York e Chicago e al Dallas Fort Worth di Houston a cui seguiranno altri due tour assicurati. Nel 2004 arriva The Old Hyde che, prodotto da Mo Foster (Van Morrison, Jeff Beck e Phil Collins), è una raccolta di rock blues e ballads dove ritroviamo ospiti quali Mick Fleetwood, Robbie McIntosh, Robbie Blunt, Dougie Boyle e il nipote Jason Bonham. “The Old Hyde era la fattoria dove vivevo con la mia famiglia, le canzoni parlano del periodo in cui persi mio padre e mio fratello e i devastanti effetti che ha avuto su di me…il fatto era che in quel periodo non vedevo nessuna via d'uscita, non avrei più potuto vederli e passare del tempo con loro” “L'album Duchess esprime invece la fine di questo periodo, da cui ne sono uscita più forte e con la ritrovata voglia di vivere” L'abbiamo vista aprire concerti e duettare con grandi nomi quali Paul Rodgers, Jools Holland, Fairport Convention, Ann Peebles, Paul Weller, Robert Plant, Foreigner, Nazareth, Humble Pie, Lonnie Donnegan, Van Halen, Alannah Myles, Peter Frampton e Donovan, nonchè partecipare a numerosi festival tra i quali Canterbury to Glastonbury, Bulldog to Donnington e Cambridge to Cropredy. SI può dire che con il tempo la sua voce risuona sempre più espressiva, qualche volta soul, altre volte rock o blues e, pensando alle più grandi voci britanniche, oltre a Maggie Bell, Dusty Springfield e Elkie Brookes ora il pensiero va anche a lei. sito ufficiale: www.deborahbonham.com/

DEBORAH BONHAM è presentato in Italia da SLANG MUSIC

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