Il progetto Dead Poets Society vede letteralmente la luce nel 2017, uscendo per la prima volta dalle mura dell’appartamento nel quale era stato concepito e nutrito. Vengono quindi registrati alcuni brani nell’intimità di una casa amica, con persone amiche, una chitarra e un microfono. Nascono canzoni volutamente “piccole”, nella durata, nel suono e nel tono della voce. Ritratti ed istantanee possibilmente in bianco e nero in cui la nostalgia e la malinconia emergono come sentimenti dominanti.