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DAYMÉ AROCENA

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Sempre vestita di bianco, non esita a mettere in mostra il suo legame con la Santeria, la religione afro-cubana.
Daymé è la ‘figlia di due acque’: Yemaya (madre di tutti gli Orisha e patrona degli oceani) e Ochun (la più giovane tra tutti gli Orisha, Santa patrona di Cuba e delle acque dolci). Sono le sue madri spirituali a cui si rivolge e con cui si consulta per tutte le decisioni che riguardano la sua vita.

Il background familiare è una storia in musica. Daymé racconta della nonna che “canta meglio di me, e dopo aver bevuto un drink in casa, canta come una matta”. Del padre che la alleva al suono di Breezin di George Benson, scavando un solco profondo in cui far scorrere fiumi di smooth jazz. Ricorda di aver sempre cantato e racconta delle performance di quando aveva soli quattro anni ad ogni angolo del suo quartiere: “Roba divertente, con vestiti pazzeschi stavo in strada a cantare come un rumbera”.

Un’esplosione di ritmi e canti afro-cubani, spesso in Yoruba. È da qui, direttamente dai canti della Santeria, che trae origine il suo stile caratterizzato da improvvisi innesti di rumba ed esplosioni scat, anche dentro canzoni ‘normali’.
“Sebbene io sia una musicista classica, a scuola ho sempre cantato le canzoni della Santeria, che è la religione ufficiale di Cuba ed anche la mia religione. Ho studiato la bella energia che è dentro tutti gli elementi: nel mare, nell’aria, nella terra”.

I suoi genitori vogliono incoraggiarne il talento e per due anni l’aiutano nella ricerca del ‘suo’ strumento facendole provare violino, tromba, pianoforte e chitarra ma come lei stessa poi dirà: "Non ho mai avuto le mani giuste per suonare un pianoforte o le labbra per una tromba”.
Studia canto e conduzione di coro (disciplina molto popolare nelle scuole di musica e tra i bambini a Cuba) ed è così che la voce diventa strumento e permette al suo talento di venire alla luce.
La sua voce è versatile e mutevole come quella di un uccello che cambia a seconda delle stagioni. Ha una personalità meravigliosamente allegra, divertente al punto che talvolta scoppia a ridere anche all'interno di una canzone.

Suona semi-professionalmente dall'età di 8 anni. La sua vita ha una svolta nel 2007 quando a 14 anni vince il premio Marti e l’arte, diventando così la voce principale di una big band chiamata Los Primos. Da qui la necessità di esplorare ed andare oltre la musica classica. Comincia ad ascoltare Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Nina Simone e un’icona della musica brasiliana come Elis Regina.

“Cominciai ad ascoltare tutte le vecchie cantanti anche se non mi piacevano” - ha poi rivelato - “questo non è jazz” - dicevo - “non voglio sembrare una vecchia”.
Non le piaceva, non le capiva.
Le piacevano Erykah Badu e Gil Scott-Heron, anche se non capiva ancora neanche loro.
Billie Holiday ci mise un po’ a crescerle dentro ma alla fine l’ha amata e ancora oggi conserva quel suo disco, sporco, malconcio e prezioso.
Ma la prima cantante jazz in assoluto ad ‘arrivarle’  e piacerle fu Ella: “sono letteralmente impazzita quando ho ascoltato il suo scat”.

Grazie alle sue straordinarie doti è riuscita a catturare ben presto l'attenzione degli addetti ai lavori. Nel 2010, entra a far parte del quintetto jazz fusion, Sursum Corda, con cui si esibisce in diversi viaggi fuori dall’isola. Il suo status cresce ulteriormente e la porta a duettare con Wynton Marsalis, con la sassofonista canadese Jane Bunnett, con Ed Motta e Roy Ayers al Worldwide Festival 2015 a Londra, nel corso di una performance memorabile (testimoniata da questo video).
Nel frattempo Gilles Peterson era rimasto estasiato al punto di volerla fortemente nel roster della sua etichetta.

Nel 2014 Daymé è apparsa su tre brani di Havana Cultura Mix - The Soundclash! progetto Havana Cultura* in cui lo stesso Gilles Peterson ha selezionato una rosa di produttori da tutto il mondo per realizzare un disco a Cuba. Successivamente è stata invitata a Londra per esibirsi durante l'evento di lancio dell'album, dove ha incantato il numeroso pubblico presente. La performance ha contribuito ad aprirle le porte per la registrazione del suo progetto solista su Brownswood Recordings / Havana Cultura.
L’album di debutto si intitola Nueva Era, è uscito nel giugno 2015 e ha segnato l’inizio di un periodo pieno di viaggi e tournée.
L’anno seguente, con l’EP One Takes, Gilles Peterson vuole raccogliere il frutto di alcune sessions improvvisate in studio.Mambo Na’ Mà  HYPERLINK "https://youtu.be/k1Z4g0I0Fa4" https://youtu.be/k1Z4g0I0Fa4
è il primo singolo estratto

DAYMÉ AROCENA è presentato in Italia da RE::LIFE BOOKING

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